Ritorno volentieri alla Trattoria Ferrari dopo qua...

Recensione di del 26/02/2010

Antica Trattoria Ferrari

28 € Prezzo
8 Cucina
9 Ambiente
6 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 28 €

Recensione

Ritorno volentieri alla Trattoria Ferrari dopo qualche tempo, curioso di provare la qualità del locale anche in settimana ed all’ora di pranzo. La nuova viabilità del Borgo Basso pavese, che ha inserito le restrizioni a livello di parcheggio a favore dei residenti, rende difficoltoso l’accesso in macchina, costringendo ad avventurarsi per trovare un posto a diverse centinaia di metri dal locale.
L’ambiente è accogliente come sempre, con un arredo “molto pieno”, che contribuisce a dare calore al locale. Non ci sono molti avventori: due tavoli da tre dedicati a colazioni di lavoro ed una tavolata di festaggiandi una laurea appena consumata. La tavola è apparecchiata con cura, con bouquet di fiori e candela al contorno.

Siamo in tre e veniamo “accuditi” immediatamente dal cameriere, cordiale ma professionale, che ci lascia il menu ma non la carta dei vini. Avendo però adocchiato all’ingresso un’esposizione di vini d’Oltrepò e piemontesi, tutti da cantine di qualità, posso immaginarmi facilmente cosa ci verrà proposto a richiesta. Immediatamente viene portato un cestino con pane fresco (da miccone dell’Oltrepò) con grissini sottili d’accompagnamento, che paiono non di fattura industriale.

Le possibilità sono tante, sia a livello di primi (tutti a 8,50 euro) e di secondi (11 euro). Pur essendo i risotti particolarmenti invitanti, si decide di muoversi ad ampio spettro sui secondi, scegliendo un piatto di verdure e formaggio grigliato, un vitello al Madera in crosta e, per me, rane in guazzetto. Alla richiesta di un vino rosso “mosso”, viene proposto un Buttafuoco della cantina Quaquarini di Canneto Pavese, perfettamente in linea con le aspettative di qualità di questa casa vinicola.

Lascia un poco sorpresi la lunga attesa per la preparazione dei piatti (quasi venticinque minuti), ma tanto aspettare viene premiato da un bel tris di piatti perfettamente presentati, con buona decorazione, anche a livello di sottopiatto.
Il vitello, presentato in due tagli, separati da foglia di insalata, trova soddisfazione. Buono il formaggio grigliato, con le verdure però sottotono, evidentemente troppo dure dopo cottura.
Le mie rane sono di piccole dimensioni - dando l’impressione di poter essere di origine locale - e si lasciano mangiare con gusto. Seppur il guazzetto sia perfettamente amalgamato, il sapore delle rane è soffocato dalla presenza di troppo aglio. Nel complesso però la scelta è premiante; lascia perplessi il mancato servizio di una bacinella con acqua e limone o di salviettine umidificate per pulirsi le dita, visto la necessità di usare le mani per gustare le rane.
Uno di noi tre si lascia tentare da un contorno particolare, scegliendo “mele salate in pasta" (4,50 euro) che si dimostrano dal sapore particolare e invitante.
Decidiamo poi di chiudere con i dolci, proposti tutti a 5,50 euro. Io assaggio un semifreddo di torrone al cioccolato, che merita applausi. Ottimo anche il soufflé di cioccolato così come la selezione di quattro ciambelle (brasadè) dell’Oltrepò servite con una ciotola di delicata crema di zabaione.
Dopo tre caffè il conto chiama 84 euro, complessivamente ben spesi, anche se il ricarico per coperto (3 euro), acqua minerale e caffè lascia perplessi in comparazione al prezzo delle vivande, invece assolutamente adeguato.

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