Prezzo per persona bevande incluse: 68 €
Recensione
Fra i regali che ricevo per il mio compleanno, spicca la cena “a sorpresa” che la moglie ed alcuni amici mi organizzano in questo ristorante, di cui avevamo sentito parlare, sempre in maniera positiva.
Al nostro arrivo veniamo accolti con cortesia in un locale elegante, i tavoli sono abbastanza distanziati fra loro (un altro tavolo è occupato da quattro persone, più tardi giungerà una coppia), la musica di sottofondo gradevolmente bassa.
Ci viene portato un fragrantissimo pane alle acciughe, da abbinarsi al burro salato che è già sul tavolo, nelle opportune micro-ciotoline (forse una flute di bollicine avrebbe ottimizzato l’accoglienza).
Sulla carta troneggiano le due proposte “Della tradizione” e “Dal mare”: cinque di noi si affidano a uno dei due menù, una nostra amica sceglie alla carta.
Il primo vino bianco, scelto in una carta dei vini fornita per tutte le tasche, è un Tocai Friulano di Bastianich (Master Chef ha lasciato il segno), cui seguirà un bianco Toscano di Bolgheri Amuse-bouche per tutti: fiore di zucca ripieno di crema di baccalà, adagiato su una micro frittatina, con dadolata di pomodoro e olive taggiasche: la presentazione, la sapidità e la temperatura del piatto fanno subito capire che sarà una serata interessante.
Antipasti:
Chi ha scelto la tradizione a questo punto contempla un uovo poché su una saporita fonduta di Roccaverano con asparagi, il tutto incorniciato da un’aureola di pasta di pane: il tuorlo caldo e cremoso rivela un’esecuzione magistrale.
I “marittimi” gustano invece tenerissime seppioline su una crema di piselli
Primi piatti:
Il primo piatto del menù tradizione (gnocchetti di patate con ragù di faraona mantecati al timo) è ancora una volta ben eseguito; il menù di mare propone tagliatelline con pomodori secchi, asparagi (e la componente ittica che al momento mi sfugge)
Secondi:
La porzione di stinco di fassone (tenerissimo, quasi “al cucchiaio”) non ha dimensioni ciclopiche, ma ben si inserisce in un percorso che ci conduce al termine sazi, ma non appesantiti. Accompagnamo con un calice di Roero.
I marittimi ci affiancano con palamita in crosta di olive, piatto saporito e leggero.
Dolci:
Dopo una consultazione alla carta dei dolci, che ci porta a differenziare le nostre scelte, assistiamo all’arrivo di vere e proprie sculture: semifreddo al cioccolato, rhum e vaniglia, cialda alle mandorle con mousse di cioccolato bianco, cannolo con mascarpone, gianduja e mou: tutto giudicato come “eccellente”.
Per concludere degnamente, ci viene portata la piccola pasticceria: insieme a fragranti micro-cannoli alla crema e a deliziose “meringhine”, una serie di bicchierini contenenti una memorabile mousse di frutto della passione, una sofficissima spuma di cioccolato e caffè, una divertente granita anice e menta.
Buono il caffè, fatto con la moka.
Il servizio è cortese, simpaticamente discreto, e regolare nelle tempistiche. Solo un tantino di attesa prima di portarci i menu, ma la nostra condotta gioiosamente loquace può in effetti aver suggerito di lasciarci un minimo di tempo per acquietarci.
Davvero lieti di aver scoperto questo ristorante relativamente vicino a casa, in cui torneremo presto.
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