Prezzo per persona bevande incluse: 77 €
Recensione
Il ristorante Donatella di Oviglio (piccolo paese della campagna alessandrina) è situato in una bellissima ed antica casa del '600, a cui si accede da un piccolo e grazioso cortiletto. L'unica sala, rettangolare di medie dimensioni, posta a piano terra, colpisce subito per l'atmosfera calda e al contempo raffinata. Pareti color crema e bordeaux, un bel parquet, credenze in legno pregiato, soffitto decorato con travi di legno scuro, i tavoli rotondi perfettamente distanziati tra loro. Un'eleganza insomma misurata, tutta piemontese. La mise en place è raffinata nella sua semplicità, impeccabile: fini tovaglie bianche, posateria argentata Broggi, calici di cristallo Riedel, una rosa rossa in un vaso di cristallo.
Ci viene prontamente servito un vassoio di ottimo pane, rigorosamente fatto in casa: normale, alle olive taggiasche, ai pomodorini e origano, focaccia all'olio extravergine di oliva, grissini impastati nella farina di polenta.
Il menu presenta diverse proposte, tutte interessanti, compresa la possibilità di scegliere un menu degustazione di terra a 50 euro e un menu degustazione di mare a 62 euro, che, per come sono presentati, ci soddisfano pienamente, quindi optiamo per quest'ultima soluzione.
Come vino scegliamo un Pinot Bianco dell'Alto Adige Hofstätter del 2007, molto profumato all'olfatto e sapido al palato. Ci accompagnerà ottimamente per tutto il nostro pasto.
Come entrée, ci viene gentilmente offerto del tonno di coniglio servito con insalatina, bagna caoda leggera e aceto balsamico. Non amo personalmente il coniglio, ma la pietanza mi ha stupito per la leggerezza e la delicatezza della carne, e per la sua presentazione complessiva che è risultata estremamente gradevole.
Antipasto.
Per me roast-beef di petto d'anatra con frutta secca, foie gras con pan brioche e pera martina al vino rosso. Fantastico! Gustoso, morbido e nel contempo della giusta consistenza il roast-beef, con sopra della sfiziosa frutta secca a pezzettini, delicatissimo e quasi scioglievole il foie gras.
Per la mia fidanzata crudo di pesce azzurro, seirass e gamberi di Oneglia, guarnito con cubetti di gelatina al mandarino e ristretto all'arancia. Un antipasto di inarrivabile delicatezza, con materie prime freschissime (geniale l'abbinamento del pesce con il cremosissimo e soave seirass, ossia la ricotta di pecora) di eccellente qualità, presentato anche qui con grande classe e con un'armonia perfetta di colori e sapori. Un inizio semplicemente strepitoso.
Primi.
Per me gnocchetti di zucca e patate su vellutata di parmigiano. Dalla perfetta consistenza gli gnocchi, delicato nella sua dolcezza il caratteristico sapore della zucca, ben combinato con la sottostante crema di parmigiano.
Per lei maccheroncini al ferretto di pasta all'uovo con ragù leggero di mare, pomodorini e olive taggiasche. Una pasta “goduriosa” per gusto e cottura, con un ricco condimento di calamari e bianco di pesce, sapientemente arricchito dai pomodorini e dal profumo caratteristico delle olive taggiasche.
Proseguiamo con i secondi.
Per me filetto di maiale in crosta alle spezie, purea di mele e scalogni caramellati. Semplicemente perfetto per cottura e gusto il filetto di maiale, dalla carne tenera e delicatissima, contornato dalla sua crosta di spezie e con l'abbinamento magistrale del dolce della purea di mele e del sapore più deciso degli scalogni.
Per la mia fidanzata julienne di seppie spadellate su crema di patate viola, emulsione di pomodori secchi e olio ai capperi di Salina. Un altro piatto di pesce di sicura riuscita, con ottime materie prime sapientemente combinate tra loro in un insieme armonico ed equilibrato.
Dolci.
Per me crema al caffè e spuma di zabaione, guarnite con una strisciolina di lingua di gatto. Dal gusto suadente e armonioso, anche se avrei preferito una quantità maggiore di lingua di gatto o cialde per mitigare maggiormente la componente cremosa del dolce, che in tal modo è risultata un po' preponderante, almeno per i miei gusti. In ogni caso un dessert molto buono.
Per lei caldo e freddo di nocciola (tortino caldo di nocciole con cuore di cioccolato fondente, e mousse di nocciola). Perfetto, come spesso sanno essere i dessert a base di nocciola tonda gentile delle Langhe presentati nei grandi ristoranti piemontesi.
Come vino da dessert, pur non indicato nella carta, chiediamo un calice di Moscato e ci viene portato un ottimo Moscato “Volo di farfalle” Scagliola di Calosso, che personalmente non conoscevamo e che abbiamo trovato profumatissimo e delizioso, un'autentica scoperta.
Con il caffè ci viene offerta della petite patisserie da applausi, fantasiosa e di qualità rara a trovarsi: cannoncini con panna fresca, meringhette con gelée al lampone, mousse al pistacchio, bavarese al frutto della passione con scaglie di cioccolato fondente 70%, granita di menta e Pernod come digestivo.
Giungiamo soddisfatti alla conclusione della cena, con un giudizio che non può essere altro che entusiasta: per l'ambiente raccolto, caldo ed elegante, adattissimo ad una cena a due; il servizio inappuntabile e professionale del giovane personale di sala (anche se a tratti fin troppo solerte, ad esempio nel rabboccamento del vino) magistralmente diretto dalla titolare Donatella, affabile e cordiale, la quale ci ha servito e descritto personalmente alcuni dei piatti della serata; per la cucina di ottimo livello (opera del marito di Donatella, Mauro) perfetta per gusto, uso di materie prime selezionate, abbinamenti originali ed equilibratissimi. Uno dei ristoranti migliori non solo ovviamente della provincia di Alessandria ma dell'intero sud del Piemonte.
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