La Brinca si trova a Campo di Ne, località nella V...

Recensione di del 12/11/2011

La Brinca

36 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 36 €

Recensione

La Brinca si trova a Campo di Ne, località nella Val Graveglia, nell'entroterra di Chiavari.
Partendo dal casello autostradale di Lavagna si prosegue verso Carasco, poi verso Ne, ad un certo punto lungo la strada che attraversa questo comune, si svolta a sinistra e ci si inerpica su una strada tortuosa e stretta. Dopo qualche centinaio di metri, dopo il camposanto, si trova il locale.
Abbiamo preferito lasciare la macchina nei pressi del cimitero e proseguito a piedi, dato che nell’ultimo tratto la strada è molto stretta.

Il locale è costituito da due sale, la prima è un po’ più piccola e arredata in stile rustico, la seconda è molto più ampia e un po’ più caotica, perde la particolare atmosfera che si respira nella prima saletta.
Ci accomodiamo ad un tavolo rotondo apparecchiato per due nella seconda sala.
Il coperto è semplice ma curato: tovaglia e tovaglioli di stoffa beige, posate e doppio bicchiere, una candela e una piantina grassa. Piccolo particolare il numero del tavolo scritto su una piccola tavoletta in ardesia.

Poco dopo esserci accomodati, ci vengono portati i due menu e la carta dei vini, le cui dimensioni rispecchiamo la capienza abbondante della cantina.
Il mio ragazzo sceglie un Lambruscone dell’Emilia, questa volta tocca a lui la scelta. Insieme al vino ci portano una ciotola di olive nostrane e polenta a cubetti fritta.
Il menu descrive minuziosamente gli ingredienti di ogni piatto e per alcuni la precisa provenienza. Decidiamo di iniziare con due antipasti e due primi.

Arrivano gli antipasti.
Per me l’"antipasto misto della nostra campagna": al centro il Prebugiun di Ne, preparato con patate, cavolo nero, sale e olio e guarnito con un anello di cipolla rossa di Zerli. Disposti a raggiera si assaggia raviolo alla brace, baciocca (la torta con patate quarantine e cipolla), involtino di melanzana grigliata ripiena di prescinseua, una fetta di pane con farina di castagne con una fetta di salame e una di coppa, due fette di torte di verdura (una di bietola, l’altra di spinaci), una foglia di borragine fritta in pastella, una fetta di castagnaccio.
Ogni assaggio è cucinato in maniera sublime: genuino, saporito e non unto.
Il mio ragazzo gradisce il suo piatto costituito da Prebugiun di Ne e un assaggio di baciocca e torta di bietola.
Terminiamo gli antipasti e dopo un’attesa di mezz’ora in cui non ci vengono tolti i piatti, ci viene portato in tavola un testaieu con il pesto, chiediamo spiegazioni: era compreso nel mio antipasto, ma si erano dimenticati di portarlo prima. Lo dividiamo in modo da assaggiarlo tutti e due. Il testaieu è buono, anche se un po’ troppo duro, ma è il pesto la vera delusione: salatissimo per i nostri gusti e prevale il sapore di aglio.

Attendiamo altri venti minuti quando finalmente arrivano i primi.
Per me ravioli di erbette con sarazzu (ricotta stagionata tipica della Val d’Aveto) con salsa e granella di nocciole. I ravioli sono ottimi, così come il sugo delicato e saporito.
Il mio ragazzo si lamenta per gli gnocchi di castagne con pesto, non tanto per la pasta molto buona, quanto per il pesto, c’è meno sale, ma l’aglio prevale su tutto.

Purtroppo siamo sazi, l’attesa tra l’antipasto ed il primo è stata troppo lunga, chiediamo la lista dei dolci.
Il mio ragazzo ordina il "cioccolato alla nostra maniera": su un piatto rotondo capiente è servito un bicchierino di liquore con un assaggio di mousse, un assaggio di torta al cioccolato e qualche pezzo di cioccolato.
Io invece gradisco moltissimo la crostata di albicocche con gelato di tiglio.

Ci alziamo per il conto che ammonta a 73,00 euro così spartiti: coperto 4,00 euro; due antipasti 22,00 euro; due primi 20,00 euro; due dolci 12,00 euro, una bottiglia di vino 15,00 euro.
Un buon rapporto qualità/prezzo.
Non è la mia prima visita alla Brinca, la qualità delle materie prime è sempre eccellente, peccato per lo “scivolone” sul pesto.
Il servizio per quanto riguarda il nostro tavolo merita qualche critica: non ci piace mangiare di fretta, con le portate che si susseguono veloci sul tavolo, ma in questo caso è stato eccessivamente lento.
Consiglio questo ristorante perché la cucina è genuina con un tocco di originalità. Speriamo di trovarci meglio alla nostra prossima visita.

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