Ci rechiamo per la prima volta in questa trattoria...

Ci rechiamo per la prima volta in questa trattoria nel Parco del Ticino.
La trattoria fa parte di un piccolo borgo di vecchie case coloniche all'interno del quale si può trovare facile parcheggio.
L'ambiente è molto rustico ed è costituito da tre piccole sale con soffitto con travi a vista, tavoli di legno e classiche tovaglie a quadrettoni bianchi e rossi.

Ci sediamo al tavolo e subito il cameriere, che in realtà è uno dei proprietari del locale, che è a conduzione familiare, ci presenta verbalmente il menu e ci chiede se vogliamo gradire l'antipasto.

Optiamo per una porzione singola di antipasto, un risotto al Bonarda per la mia ragazza, cannelloni di carne e stufato di cervo con polenta per me.

L'antipasto è abbondante ed è composto da: salumi, crudo, pancetta, coppa e salame, cipolline, funghi e cotechino con lenticchie. Il giudizio è sicuramente buono.

Il risotto è ben cotto e gustoso.
Ottimi i cannelloni al ragù di carne.

Lo stufato di cervo risulta molto saporito, forse troppo, ma sostanzialmente buono.

Beviamo una bottiglia di rosso dell'Oltrepò e dell'acqua naturale.

I dolci purtroppo sono solo industriali in quanto, ci viene spiegato, quelli fatti in casa sono preparati da una signora del luogo e vengono presentati solo a cavallo del week-end.
Prendo quindi solo un caffè.

Il servizio è informale ma cortese, tipico di una trattoria a gestione familiare.
Il conto è veramente interessante: 33 euro, cioè 16,5 a testa; una autentica rarità al giorno d'oggi.
Da tornarci magari con un gruppo di amici.