Eccomi finalmente alla trattoria Chiarantini, tant...

Recensione di del 31/07/2007

Trattoria Chiarantini

20 € Prezzo
5 Cucina
5 Ambiente
6 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 20 €

Recensione

Eccomi finalmente alla trattoria Chiarantini, tanto decantata quanto mi è stato difficile accedervi.
La visita ha avuto luogo per pranzo, e certo non sarà lo stesso che a cena. Ma siccome ritengo che un ristoratore, pur variando l’offerta, debba mantenere la stessa serietà e professionalità mezzogiorno e sera qualche rilevo mi sento comunque di poterlo fare.
Si accede da un’ampia porta a vetri, l’ambiente è piccolo (una trentina di coperti) e arredato il minimo indispensabile. All’ingresso ci si trova sulla destra un bancone bar piastrellato in gres porcellanato ocra e alla sinistra la sala ristorante. Le pareti porpora e il pavimento in granito rosa, freddino, che mi ricorda tanto quello delle banche.
Completano l’arredo due credenze, una in stile arte povera, l’altra in legno più chiaro, ricorda quelle di montagna. Non un quadro, non una pianta.

I tavoli quadrati sono apparecchiati con tovagliette di carta gialla e tovagliolo di carta IKEA. Così come stile IKEA sono posate e bicchieri.

Il servizio è condotto da tre donne in abbigliamento casual, altrettanti sono in cucina: un ragazzo, una ragazza e un omone che immagino essere il signor Chiarantini.

Il menù di mezzogiorno è molto povero nell’offerta: 3 primi piatti (insalata di pasta con formaggio e prosciutto, risotto con zucchine e speck, pasta al pomodoro), 2 secondi piatti (roast beef con patate al forno o prosciutto toscano e melone), un contorno (verdure bollite) e un dolce (macedonia di frutta).

Ordino un risotto con speck e zucchine, un roast beef e un piatto di prosciutto e melone. Da bere un litro di naturale, accidenti, microfiltrata.
Il risotto è abbondante, ma brodoso per l’abbondante acqua di cottura. Nel pasticcio si distinguono a fatica i sapori dei diversi elementi. Voto 5.

Il roast beef è tenero, per nulla grasso, ricoperto del suo sugo di cottura, tuttavia quest’ultimo è poco saporito per i miei gusti. Le patate al forno invece sono ottime: tagliate grosse, cotte bene e con una spolverata di pepe fino. Voto 6/7.

Il melone è ben scelto, fresco, ma il prosciutto, tagliato grosso come si conviene non è granché e per un quarto è rappresentato dal grasso. Voto 5.
Per concludere la cameriera mi propone un dolce che non sia la macedonia, ossia un tortino di pastafrolla ripiena di mele calde e miele, spolverato di zucchero a velo e guarnito con salsa al caramello. La pastafrolla è buona e friabile, cotta al punto giusto, tuttavia il ripieno da qualcuno potrebbe essere definito ‘stomachevole’ da quanto è dolce; l’aggiunta dello zucchero a velo e del caramello non migliora la situazione, anzi. Voto 5.

Nel complesso: Ambiente spartano, servizio cortese, non professionale, arlecchinesco nell’abbigliamento. Cucina francamente deludente.
Si possono fare mille considerazioni sulle differenze tra un pranzo di lavoro ed una cena tuttavia: l’ambiente alla sera non sarà certo stravolto e la cucina mediocre del mezzogiorno non mi invita certo a riprovarlo alla sera.

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