Prezzo per persona bevande incluse: 53 €
Recensione
Serata all’Al-Anbiq ristorante di Monza di cui ho sentito molto spesso parlare bene. Il locale è ubicato in zona parco e, da fuori, sembra simpatico e ben arredato. Desumo, dai biglietti da visita alla cassa, che è collegato in qualche modo, con il Cliché di Villasanta, un altro ristorante Steak House. Arrivo senza prenotazione e decido di rischiare, perché anni prima ero capitato senza prenotazione ed ero stato “rimbalzato” a locale vuoto. Sembra che qualcosa sia cambiato perché ora pur essendo quasi pieno ci accolgono e ci sistemano dove preferiamo.
In effetti scegliamo un tavolo da due che presso l’ingresso, abbastanza appartato ma dal quale vediamo l’intera sala, che mi appresto ora a descrivere velocemente: grandi scaffalature con varie bottiglie di vino, pavimento in parquet a listoni (conferisce molto calore al locale), un lungo bancone bar e zona pizzeria proprio davanti all’ingresso. Soffitto molto alto con grossi tubi dell’aria condizionata, insomma un concetto architettonico abbastanza diffuso di recupero di vecchi stabili artigianali o industriali. Il tutto gradevole e armonico. Il locale non fa tantissimi coperti, credo un centinaio, distribuiti su due zone: una centrale e una delimitata da una ringhiera dietro la cassa, che è posizionata al di sopra di un mobile antico.
Arriva un ragazzo con il menu e la lista dei vini. Molto varia la scelta delle carni e le loro modalità di preparazione. Si va dalla preparazione su griglia a quella in padella. I vini sono diversi e la cantina è abbastanza vasta. Decidiamo di prendere della carne con prima un antipasto e a seguire un dolce. La mia compagna sceglie una fiorentina (scv) scopriremo che tale sigla significa S senza C colonna V vertebrale, mentre io opto per una tagliata alla crema tartufata, piatto realizzato in padella, per contorno patate al forno e fritte.
Scegliamo di spezzare l’attesa con un antipasto in compagnia del vino e in particolare decidiamo di prendere un tagliere misto di salumi con verdure.
Arriva quindi il vino che ho scelto, un Barolo che mi pareva appropriato alla serata, ma che si dimostrerà una delusione essendo davvero di bassa qualità. Ci viene servito nei bicchieri piccoli a calice già presenti sul tavolo, mentre per un vino che dovrebbe essere di spessore ci si aspetta almeno un calice appropriato, forse che sapessero già il basso valore di ciò che si apprestavano a servire?
Arrivano quindi gli affettati, sapore nulla di più di quello delle buste del supermercato, niente da menzionare. Sapore anonimo, il prosciutto sembrava … prosciutto e il salame...salame. Quello che intendo è che non posso dire di aver provato qualcosa di particolare, ma solo comuni affettati di qualità standard.
Chiediamo notizie delle verdure alla cameriera che guarda il menu e si accorge in quel momento che erano incluse con “il gran tagliere”, allora va in cucina e torna con quattro cipollotti rossi sottaceto in una vaschetta. Probabilmente le verdure non le servono abitualmente e quando qualcuno lo fa notare (come abbiamo fatto noi), rimediano al momento con un vasetto di sottaceti.
Il Barolo intanto scende lentamente, molto lentamente solo per alleviare la sete causata dagli affettati e arriva finalmente la carne. Riguardo la carne devo spezzare una lancia a favore della cucina che ci ha servito a cottura desiderata due tagli di carne davvero buoni. Se non fosse per questo il mio voto alla cucina sarebbe finito nella zona rossa, ma il 7 della carne compensa i valori negativi degli affettati e del vino.
Il servizio intanto si dimostra poco professionale negli atteggiamenti, incerto e a volte poco competente.
Arrivati al dolce non sappiamo più cosa fare, siamo un poco disorientati e a questo punto vorremmo quasi lasciar perdere, ma la mia compagna tenta l’avventura di farsi consigliare dal cameriere. “Crostata di mele e nutella” gli suggerisce con entusiasmo, e lei, golosa, si lascia consigliare, mentre io opto per qualcosa al cioccolato. Arriva una tortina che sembra la crostata del supermercato, una di quelle nella scatoletta di cartone per intenderci, con una base dura e gommosa e impiastrata di confettura, il mio dolce, onestamente, non lo ricordo nemmeno.
Diremo poi alla cassa i nostri commenti sul dolce a colui che pare il direttore il quale stupito e sconcertato dei nostri giudizi per nulla positivi, tranne che per il filetto e la fiorentina, dirà: “vorrei ben vedere che dicevate che la carne non era ottima” e io penso: “perché...cosa ci sarebbe stato di così assurdo nel contraddire tale “dogma”?”.
Salutiamo e credo proprio che non ci torneremo, non vale proprio la pena per un rapporto qualità prezzo così basso.
A seguire la lista dei piatti della serata con i relativi prezzi: due coperti 4,00 euro, un Barolo 34,00 euro, una mezza minerale 1,50 euro, un Gran Tagliere di Salumi 9,00 euro, una Tagliata alla crema tartufata 20,00 euro, una Fiorentina 20,00 euro, una Patate fritte 4,00 euro, una Patate al forno 5,00 euro, due Dolci del giorno 10,00 euro, per un Totale di 107,50.
Altre recensioni per "Al-Anbiq"

Siamo in due e come da prenotazione ci presentiamo puntuali alle 20:00. Il local...

Viste le recensioni dei mangioni, proviamo questo ristorante-pizzeria che si tro...

Questo locale lo avevamo già provato anni fa e non ci aveva entusiasmato, ci rit...

Finalmente dopo più di un mese, io e il mio ragazzo riusciamo ad organizzarci e ...

Trovata la segnalazione del ristorante su una pubblicazione riguardante la cucin...
Condividi la tua esperienza
Raccontarci le tue personali esperienze è fondamentale per permetterci di conoscerti sempre di più ed offrirti consigli su misura per te. ilmangione non è più un'esperienza statica, ma una potente Intelligenza Artificiale che impara a conoscerti partendo da quello che ti piace.