'Alla Palomba, si mangia si beve e...si torna'. Questa frase l'abbiamo trovata trascritta nella ricevuta del nostro pranzo e devo dire che mi trova d'accordo.
Siamo nelle Marche, o meglio nelle 'mie' Marche, l'entroterra fra Pesaro e Ancona dove ho trascorso larga parte delle mie ferie di adolescente e dove ogni tanto mi tuffo per ripercorrere ricordi ed emozioni. I parenti sono oramai lontani e la mia voglia di provare locali è sempre piuttosto alta.
Stavolta sulla nostra strada si è trovata la Palomba di Mondavio. Il locale è facile da trovare, basta seguire le indicazioni del centro storico ed è proprio all'ombra della rocca roveresca. Apro solo una parentesi per Mondavio che è un luogo spettacolare, non solo per la sua rocca ben conservata, ma anche per le colline circostanti che ti danno il senso di libertà dove la vista spazia dal mare al Monte Catria...troppo bello.
Tornando al locale c'è da dire che questo è un posto polivalente, infatti è bar, ristorante, pizzeria e hotel. L'ambiente è semplice, senza fronzoli. Noi abbiamo mangiato nella veranda dove ci sono il forno della pizza, il maxischermo per le attrattive di solito sportive e c'è anche un piccolo e fresco giardino. I tavoli sono piuttosto ravvicinati, ma non si può chiedere molto ad un locale che fa anche pizzeria.
La ragazza che gentilmente ci serve, ci porta il menu e l'acqua come richiesto. Inoltre ci porta il cestino del pane, che ci ha detto non era fatto da loro ma da un forno della zona, però era davvero gustoso, da mangiarsi da solo, la crosta bella croccante e la mollica spugnosa, un vero e proprio biscotto.
Sfogliando, ho visto che c'è un menu degustazione dedicato al tartufo, che casomai riproverò quando sarà la stagione più fresca, magari si trovano anche tartufi di migliore qualità. Eravamo in due e abbiamo iniziato con un antipasto, proseguendo poi con un primo.
Al momento dell'ordine ero convinto di aver chiesto due porzioni di completo piadina (9 euro), però nel conto è stata addizionata solo una porzione e se così fosse direi che una porzione è più che soddisfacente per due persone, infatti ci sono quattro fette di prosciutto (semidolce e ben stagionato), due di pancetta fresca, alcune fettine di salame, un buon pecorino semistagionato e delle verdure saltate accompagnate ovviamente dalla piadina, appena tolta dalla piastra, bella calda e fragrante.
Abbiamo proseguito il pranzo con un bis di primi, visto che il menù lo consentiva e che avevo voglia di provare più cose: tagliatelle al ragù e tortelloni di robiola con pomodoro fresco e rucola (10 euro).
Il menu recita che la pasta è tutta 'mattarellata' da loro, infatti si sente proprio il sapore casalingo della pasta fatta in casa. Le tagliatelle erano tirate finemente, accompagnate da un sugo godurioso a base di carne mista, fra cui anche i fegatini che davano il tocco in più. I tortelloni invece erano ripieni di robiola (molto saporita) e conditi semplicemente con pomodoro fresco e rucola, forse un pò troppa rucola ma ogni tanto un po' di verdura non fa male. I primi erano stati serviti nello stesso piatto, ma le mezze porzioni erano davvero generose il che non mi ha fatto dispiacere, tuttaltro.
Abbiamo concluso con due semifreddo al caffè (3,5 euro l'uno), di semplice fattura ma rinfrescante.
Abbiamo bevuto una bottiglia d'acqua (1,5 euro) e una mezza bordolese di Rosso Conero della fattoria Le Terrazze (6 euro) giusto per rimanere in ambito territoriale. La carta dei vini propone per lo più etichette regionali a prezzi davvero buoni.
La nostra spesa totale è stata di 47, 5 euro compresi i 4 euro per i due coperti e servizio, forse l'unica nota stonata, mentre per il resto i prezzi sono davvero d'altri tempi. Per essere anche pizzeria, la qualità del ristorante è buona, quindi mi farà sicuramente piacere ritornarci, magari assaggerò anche un buon secondo, visto che ci sono carni alla brace oppure insaporite al tartufo.
