La rocca di Mondavio ha poco da invidiare ad altre molto più famose (San Leo, Gradara).
La minore notorietà offre un turismo meno invadente e un ambiente più autentico.
La trattoria si presenta come un bar: la sala è nascosta nel retro e un bel terrazzo, parzialmente coperto, offre uno spazio ulteriore nei mesi estivi.
I tavoli, le posate e le tovaglie (di carta) sono adeguati ad una decorosa trattoria.
Il menu, specialmente nei primi, offre specialità della misconosciuta cucina marchigiana.
Antipasto:
Assortimento di pecorini con varie stagionature
Molto saporiti, resi ancora più graditi dalle dosi minimali.
Olive ascolane
Di grandi dimensioni e fritte al momento, fanno dimenticare le omonime palline dei buffet happy-hours.
Primi:
Passatelli asciutti con tartufi:
Ottimi, ma per la perfezione occorrerebbe cuocerli in brodo di pollo (o di cappone), anziché in acqua salata. Il tartufo nero è meno saporito del bianco, ma non soverchia i sapori e risulta quindi più equilibrato.
Tacconi col sgagg'
I tacconi sono tagliolini di farina di fave e frumento, mentre lo sgagg' è un battuto di lardo saltato in padella con l'aglio.
Il piatto è estremamente rustico ma regala sapori oggi inconsueti.
Secondo:
Filetto ai funghi
Il migliore che abbia mai mangiato, la carne è tenera e saporita, i funghi freschi e consistenti, la salsa cremosa al punto giusto.
La dose è talmente abbondante che abbiamo mangiato una porzione in due.
Tre calici di rosso Piceno e due caffè: 60 euro in tutto.
Il servizio è svolto dal titolare e da una ragazza: senza infamia e con minima lode.
Con qualche piccolo accorgimento la cucina meriterebbe il massimo dei voti.
L'ambiente e il servizio non sono pretenziosi ma autentici.
Il divario di prezzo con ristoranti vicini più blasonati (Senigallia, Cartoceto, per non far nomi), rende il rapporto qualità/prezzo assolutamente imbattibile.
