Provato il 06/03/2006 a cena in due.

Pr...

Recensione di del 06/03/2006

Zen Sushi Restaurant

47 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 47 €

Recensione

Provato il 06/03/2006 a cena in due.

Premesso che non ho molta esperienza di ristoranti giapponesi a Milano, ne ho provati diversi a Roma. Penso quindi di poter dare un giudizio ponderato sulla qualità del cibo, meno sui prezzi, non avendo chiaro lo standard milanese.

Essendo lunedì, e presentandoci alle 20:30, troviamo subito posto al kaiten (nastro), gentilmente ci consigliano i due posti finali, più appartati e adatti ad una tenera coppietta come noi. Accettiamo con qualche perplessità (il timore di vedere il nastro razziato da chi siede prima di noi) che si rivelerà infondata: il kaiten verrà abbondantemente rimpinguato per tutta la serata dai sushi man che preparano il pesce davanti a noi. Al nastro ci sono non solo posti “singoli” ma anche alcuni tavoli affiancati da 4-6 persone, un’idea interessante per una cena tra amici.

Scegliamo due zuppe di miso (1,8 euro l’una), una barca di sushi e sashimi misto per due (una quarantina di pezzi in tutto, 22 euro a persona) per poi pescare qualcosa tra i piattini invitanti che ci passano davanti. Da bere due birre (ci portano due Sapporo in lattina, 5,2 euro l’una) senza però farci scegliere il tipo di birra.
La barca si rivela ben composta (grande abbondanza di sashimi, tra cui ottimi salmone, polpo e gamberi crudi, rispetto ai soli 6 monomaki e a 8 nigiri), i piattini che scegliamo sono molto gustosi: sushi con tamago iaki (volgarmente traducibile come “frittatina”), tonno appena scottato con germogli di soia, un superbo sushi di anguilla (6 euro spesi bene). Alla fine avremo preso 5 o 6 piattini di pesce (che vanno dai 2,5 ai 6 euro). Se volessimo trovare un difetto, potremmmo dire che 5 - 6 euro per due nigiri, al nastro, sono forse troppi; si risparmia prendendo le barche (anche di solo sushi o sashimi).

Per finire ci concediamo un piattino con una decina di litchees (3,5 euro) e due dolci (5 euro): uno con tre strati di cioccolato (bianco, al latte e fondente) e una sfoglia di gianduia, l’altro con meringa, panna con gocce di cioccolato e un cuore di marron glacèes (un po’ pesantino).

Da sottolineare la presenza al nastro di ottimi dolci, difficili da trovare, per la mia esperienza, nei ristoranti giapponesi: dovrebbero essere di Ernst Knam, una garanzia. A questo proposito ci sarebbe piaciuto provare quello wasabi e cioccolata, ma era finito; anche quello ai tre cioccolati non girava più sul nastro, ma siamo riusciti a rimediarlo in cucina grazie ad un cameriere di provata gentilezza, tutta nipponica.

Concludiamo con un sake caldo piccolo (3,5 euro) ed il conto di 94,5 euro.

In definitiva abbiamo mangiato del sushi di ottima qualità, in porzioni abbondanti per il tipo di cucina, in un ambiente curato e piacevole, di cui si è già parlato molto nelle altre recensioni, a prezzi secondo me equi (ma ho già detto che non ho termini di paragone in città, a parte il pessimo, per me, Bento Bar vicino piazza Moscova).

Stando un minimo attenti al nastro si può cavarsela con 30-35 euro a persona (compreso il dolce, senza birra, e senza uscire affamati). Certo, non abbiamo trovato rielaborazioni particolari o preparazioni fantasiose, per quelle mi riprometto di provare Finger’s, con un esborso probabilmente maggiore.

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