Prezzo per persona bevande incluse: 55 €
Recensione
Martedi sera alle 21:30 io e il mio ragazzo decidiamo di provare questo ristorante di cui alcuni amici ci avevano parlato positivamente. All'ingresso nel ristorante la prima impressione è quella di una vecchia trattoria: lungo bancone e sedie in legno, carta da parati alle pareti, vetrinette in legno sparse qua e là, nessuna musica in sottofondo.
La stessa mise en place è decisamente sottotono: tavoglia e coprimacchia bianche, posate tranciate non forgiate, un bicchiere da whisky al posto di quello dell'acqua, un calice da vino troppo pesante.
A questo punto, per celia, ci saremmo aspettati di vedere l'oste uscire in grembiule dalla cucina e con una pacca sulla spalla elencarci a voce la proposta della serata. Invece ci viene consegnato il menu e comprendiamo quanto tale risorante abbia più di qualche pretesa!
I piatti proposti sembravano piuttosto interessanti ed elaborati, ci hanno incuriosito. La carta dei vini evidenzia la scelta dei proprietari di rivolgersi ad un'unica distribuzione milanese, infatti predilige piccoli e meno noti produttori. Questo potrebbe essere positivo se solo i prezzi non fossero del tutto ingiustificati: solo un esempio, avremmo scelto un taglio bordolese di Picech ma proposto a 60 euro, a dir poco imbarazzante.
Quindi abbiamo ripiegato su Portico Rosso 2006 di Fanti (26 euro), altro taglio bordolese di un produttore trentino già assaggiato con interesse dal mio ragazzo in annate precedenti. Una completa delusione tanto che non siamo riusciti a berne più di un paio di calici: poco naso e disarmonico in bocca per un eccesso di tannini iniziale seguito dalla dolcezza della barrique.
Un vino non pronto per essere offerto al pubblico ma che avrebbe dovuto maturare ancora per qualche anno: purtroppo un'insana abitudine di molti produttori italiani.
La prima nota positiva della serata è un appetizer offerto dal locale composto da due assaggi di salsiccia cruda accompagnati da una focaccia bianca (un po' salata).
La cosa che però ci ha davvero sorpreso è stata la rapidità del servizio: quasi una gara di velocità. Dopo cinque minuti dall'ordine dei piatti sono arrivati i primi: "w il precotto" insomma?
Però devo ammettere che il mio piatto era esteticamente bello e colorato: su un letto di cicorino spadellato quattro ravioloni ripieni di fave e qua e là dei fiocchi di luganega. Un bel mix di sapori tendente al dolce.
L'altro piatto forse più bello nella presentazione: mezze maniche ripiene di patate al limone (disposte in piedi) su una crema di baccalà e coperte da punte di asparagi verdissime. Il limone nel ripieno mitigava perfettamente la sapidità del baccalà e gli asparagi donavano al boccone una bella croccantezza.
Voto positivo per entrambi. Peccato non aver avuto neanche il tempo di parlarne con il mio compagno che avevamo già i secondi in tavola!
Insomma una corsa contro il tempo.
Io avevo ordinato la classica cotoletta milanese che però non aveva nulla di consueto: era una sorta di filetto di vitello, alto e magrissimo, probabilmente cotto in precedenza a bassa temperatura e poi impanato e fritto pochissimo. Davvero buono e tenero con una leggera panatura.
Il mio compagno aveva ordinato del fegato di vitello a suo dire molto interessante; per me inaffrontabile l'assaggio!
La maratona non era ancora finita: al volo ci hanno consegnato i dessert.
Un tiramisù (rivisitato) per me e un gelato al pistacchio salato su crema di cioccolato per lui.
Del gelato nulla da dire molto cremoso e bel contrasto dolce/salato, invece il mio tiramisù una delusione.
Arrivato in una tazza da caffèlatte aveva un sottile strato di cioccolato fondente in superficie che occorreva rompere per accedere alla crema; peccato si trattasse di una spuma insapore che nascondeva sul fondo una sorta di piccolo ghiacciolo al gusto caffé. "Orribile!" Per me cena rovinata. Quindi caffè e conto: 55 euro a testa.
In conclusione un locale molto "radical chic": aspetto e servizio di una trattoria ma conto di un ristorante con pretese. I piatti sono interessanti ma non compensano le forti carenze di tutto il resto.
La cosa peggiore è stata l'ansia ingiustificata nel servizio che ci ha impedito di godere della cena come amiamo fare.
Non credo torneremo.
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