Pausa pranzo di una bella e gelida giornata di sol...

Recensione di del 12/01/2009

Trattoria del Nuovo Macello

50 € Prezzo
8 Cucina
7 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 50 €

Recensione

Pausa pranzo di una bella e gelida giornata di sole. Poiché devo aspettare l'ora di un appuntamento, malgrado sia solo decido di andare a pranzo al 'Nuovo Macello', ristorante non lontano dal mio ufficio che avevo in mente di provare già da un po'.
Il locale dall'esterno non è molto appariscente: un'insegna nera con una scritta bianca in corsivo e due vetrine lungo la via Lombroso, un brutto vialone che conduce fuori Milano passando attraverso i mercati generali all'ingrosso.
Il parcheggio non è difficile e trovo posto proprio di fronte all'ingresso.
L'interno è composto da un'unica grande sala rettangolare con pavimento di piastrelle di granulato di marmo, quelle cioè formate da tante pietruzze di marmo legate insieme tanto in voga negli anni cinquanta, e qualche piastrella decorata con delle greche a dare un po' di movimento. Le pareti sono dipinte color mattone fino a circa un metro e mezzo di altezza ed a strisce di beige chiaro e scuro fino al soffitto posto ad almeno 4 metri dal pavimento. La sala è attraversata da due grossi tubi metallici per l' areazione, mentre dal soffitto pendono numerose lampade in metallo che arrivano a circa due metri di altezza. L'arredamento è composto da un lungo banco bar sulla sinistra entrando, un paio di credenze in legno stile arte povera, un mobiletto in legno stesso stile sul quale troneggia una radio antica, pochi quadri alle pareti. Diversi tavoli per un totale di una cinquantina di coperti, molti dei quali sono apparecchiati per due ma sono destinati per lo più agli avventori single come me, che sono parecchi. L'insieme da l'effetto di rustico elegante, e la prima impressione è quella di un ambiente piacevole ed accogliente.
Vengo ricevuto al mio arrivo da una sorridente signorina che da dietro il banco mi invita a scegliere per l'appunto uno dei tavolini preparati per due. Ne scelgo uno in mezzo alla sala, apparecchiato con tovagliato bianco, tovagliolo in stoffa altrettanto bianco, posate in acciaio e bicchiere basso per l'acqua. Non appena seduto la signorina mi porta il pane e mi chiede per l'acqua, mentre mi porge una carta per un menu del mezzogiorno. Comprende un antipasto, un primo ed un dolce a 18,00 Euro bevande escluse, un altro menu del mezzogiorno comprende, invece, un secondo ed uno a scelta tra un primo o un antipasto o un dolce al medesimo prezzo, una carta vera e propria ed un lista dei vini. La carta comprende in prevalenza piatti di carne con qualche concessione al pesce ed è composta da circa cinque o sei scelte per portata. La carta dei vini è invece abbastanza ricca, anche se i prezzi appaiono un po' ricaricati. Da questa scelgo un lagrein: vengo avvisato che quello della cantina indicata in carta non è disponibile e me ne viene proposto uno di un altro produttore in alternativa: poiché in realtà non avevo mai assaggiato nessuno dei due, accetto volentieri il cambio. Il vino, che mi viene servito in un bel baloon, è molto alto atesino, nel senso che si tratta di un vino piuttosto austero nel profumo, ma molto 'rotondo', con un retrogusto quasi fruttato all'assaggio, pur essendo prevalenti i toni di frutta rossa e legno: buono.

Come inizio scelgo un antipasto composto da cotechino con crema di patate. Mi viene portato un grande piatto in ceramica bianca con bordi alti e larghi al centro dei quali, in una specie di coppetta, sono poste due fette alte circa due dita di un cotechino di piccolo diametro e dalla grana piuttosto grossa, molto saporito, insieme ad una grossa cucchiaiata di una crema molto leggera a base di latte e patate, nella quale il primo si fa molto più sentire delle seconde, con il risultato di un gusto piuttosto delicato ma gradevole. L'assaggio del cotechino insieme alla crema ricorda molto quello del cotechino con puré, ma molto più leggero: un piatto che giudico buono e che porta un tocco di originalià in una ricetta molto consolidata. Voto 7,5.

Non prendo primo, ma passo al secondo e scelgo la guancia di manzo in salsa di Sangiovese e crema di cavolfiore. In un piatto identico al precedente, molto bello ma altrettanto comodo, mi vengono serviti due bei pezzi di guanciale con una crema dalla preparazione molto simile alla precedente, ma con il cavolfiore come base, oltre a qualche pezzetto di cavolfiore al vapore. Il guanciale è morbidissimo e cotto, o meglio, stracotto alla perfezione. La 'mostosità', come si dice in Lombardia, della carne, con la presenza cioè di piccole vene di nervi e grassino, la rendono tenerissima e saporitissima. La salsa al Sangiovese è tirata benissimo e, come nei migliori stracotti, ha quel bel gusto di vino rosso che così bene si sposa con la carne, mentre la crema, estremamente leggera come la precedente, da quel tocco di raffinatezza in più grazie al cavolfiore, che si percepisce appena, ma completa mirabilmente il gusto del tutto. Voto 9.
Per finire un caffè ed un conto di 50,00, che depurato dei 20 € del vino giudico adeguato alla qualità del pranzo.
Per concludere, quindi, un locale carino, dall'atmosfera informale ma accogliente, con un buon servizio, puntuale e preciso, ed una cucina che sa rivisitare con gusto ed originalità piatti della cucina tradizionale lombarda. Un indirizzo da tener presente.

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