Tradizionalmente ottima

Recensione di del 19/06/2015

Trattoria Arlati

40 € Prezzo
8 Cucina
7 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 40 €

Recensione

Nuovi clienti, nuove zone da setacciare per i pranzi di lavoro, oggi siamo in zona Bicocca, reduce da una settimana di digiuni e per niente voglioso di andare in uno dei tanti Franchising del Multisala li vicino.

Arlati lo avevo già tracciato grazie alle recensioni abbastanza positive e quindi lo raggiungiamo in questa calda giornata Milanese.

Strada parallela fra Sarca e Fulvio Testi, locale non molto evidente dall’esterno se non per la tenda, fra l’altro ho lavorato in zona per anni e mai lo avevo notato. Entriamo e mi trovo con la faccia puntata al derriere di un enorme struzzo fatto con le carte da gioco, un perfetto esempio di trionfo del kitch che però non disturba.

Ci accompagnano nella seconda sala, caratteristica, con piastrelle bianche sino a mezza altezza e tanto legno, con tavoli un po’ ravvicinati che danno un po’ di senso di claustrofobia accentuato dalla eccessiva quantità di arredi e quadri.

Sedie dallo schienale diritto ricoperte di cotone, tovaglia in cotone giallo e coprimacchie e tovaglioli dello stesso materiale, sul tavolo anche i bicchieri e dei sottopiatti con leggere decorazioni floreali molto eleganti.

Menù estremamente tradizionale, qualche piatto unico alla Milanese, non ci sono purtroppo i Rutin Negàa che avevo tanta voglia di mangiare, ed in più ci sono anche alcune variazioni del giorno (compresi spaghetti vongole e bottarga) che vengono declamate a voce e da cui pescheremo uno degli antipasti (insalata di fave con caprino) e dei primi (pappardelle con porcini e tartufo).

Carta dei vini molto variegata, poche case che conosco e quindi non posso giudicare sul valore assoluto. Ci sono alcune scelte di Arlati presentate con doppia etichetta e visto che comprendono le mezze bottiglie mi dirigo su una di queste, un Grignolino che è la scelta migliore per questa temperatura. La cantina è quella dei Fratelli Biletta, un Grignolino d’Asti del 2013 con soli 12 gradi e mezzo che si dimostra un’ottima selezione, molto elegante, sentori preponderanti di frutta matura con note speziate e forse di rosa, con una buona astringenza in bocca.

Partiamo con gli antipasti che ci divideremo in due da buoni amici.

Insalata di fave fresche con pecorino e salame. Sono forse le ultime della stagione e non volevo perdermele. Ottima materia prima, cotta al punto giusto, con la buccia, fresca e saporita che ben si lega con un ottimo pecorino forse un po’ giovane. Il salame è di quelli larghi a pasta fina, buono e molto intenso ma non lega con le fave, peccato.

L’altro antipasto è un Patè alla milanese con i crostini, un patè molto morbido, chiaro, l’aspetto è quasi quello del gelato alla nocciola, accompagnato da grossi pezzi di focaccia tostata e croccante. Patè promosso a pieni voti, molto saporito ma molto equilibrato, crostini troppo invasivi col loro sale e sarebbe stato meglio avere qualcosa che facesse più da tavolozza.

Sui primi decido di andare sul loro piatto forte, il risotto al salto alla Milanese. Bella la presentazione, il piatto largo con i fiorellini a decorazione, un disco piatto giallo molto largo e compatto. Riso al dente al punto giusto, cupola esterna croccante, strato interno morbido, esattamente come un risotto al salto deve essere.

Sapore perfetto, confermo a questo punto che è la loro flagship!

Pappardelle con porcini e tartufi: porzione abbondante, bella presentazione, tanti funghi ed una abbondantissima spolverata di tartufo nero, scorzone direi dalla forma e dalla stagione. Pasta fresca, morbida ma al dente, molto buoni i porcini con sui hanno costruito la cremina che li avvolge. Tartufi buoni ma non eccelsi per una sottile nota di asprezza, d'altronde di questa stagione non si può pretendere.

C’è comunque spazio per il dolce, una mousse al cioccolato che si dimostra abbastanza scialba ed un semifreddo al cioccolato che invece è molto ma molto buono, un mattoncino scuro ricoperto da una crema liquida di cioccolato che si dimostra un vero concentrato di sapore.

Due buoni caffè e conto finale da 79 Euro, forse un po’ appesantito dai 7 Euro di coperto e 4 di caffè ma in linea con la qualità di quello che si è mangiato considerato che siamo a Milano.

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