Prezzo per persona bevande incluse: 21 €
Recensione
Io e mia moglie amiamo spaziare fra le diverse cucine etniche rappresentate a Milano. Di quella greca amiamo la semplicità degli ingredienti mediterranei, coniugata alla capacità di creare comunque piatti sfiziosi e capaci di "coccolare" il palato.
In città ci restava da provare solamente la "Taverna Greca" di Via Sigieri, finora snobbata, probabilmente per la contaminazione fra due cucine diverse come quella greca e quella sarda: prese singolarmente sono entrambe assolutamente degne di rispetto, ma un ristorante che è "specializzato in entrambe" lascia francamente qualche dubbio.
Ciònonostante, spinti anche dai commenti lusinghieri trovato su "ilmangione", abbiamo deciso di dare anche a questo locale la sua possibilità.
La prima nota positiva è il locale stesso, che non si intravvede da fuori, ma si presenta tutto sommato grazioso all'interno: è un tentativo di riproduzione di una tipica piazzetta greca, con tegolature a vista, botti di vino ed angolini più o meno raccolti per le coppiette.
Pareti stuccate sul giallino, ma in Grecia dovrebbe dominare il bianco e tovagliati bianchi e blu, nella norma, ma ben puliti.
Il servizio è informale ma educato e simpatico e, almeno fino alle 21.00, ora in cui il locale si riempie completamente, molto disponibile e per nulla affrettato o nervoso.
Veniamo alla cucina: premettendo che abbiamo del tutto ignorato la cucina sarda, fatta eccezione per una rapida incursione al momento del dessert, di cui dirò poi, abbiamo scelto all'interno del non particolarmente ricco menu greco: un antipasto misto, una moussaka e un souvlaki.
Il tutto innaffiato da una buona bottiglia di Retsina, vino bianco secco resinato, dall'onesto ricarico, a 9,50 euro, e da una bottiglia di acqua naturale.
L'antipasto è composto da involtini di foglie di vite ripieni di riso, per la verità molto molto scotto; tzaziki: crema di yogurt, aglio e cetrioli; crema di melanzane; crema di formaggio emulsionato e peperoncino ed, infine, crema a base di uova di pesce.
Nell'insieme voto più che sufficiente, con nota di merito allo tzaziki: davvero ben eseguito; spicca l'utilizzo di vero yogurt greco e il buon equilibrio degli ingredienti.
Anche il souvlaki, spiedino di carne di maiale accompagnato da patate al prezzemolo, non è niente male, ma il meglio è senza dubbio costituito dalla moussaka, una sorta di "parmigiana" alla greca con melanzane, ragù di carne e
besciamella. Davvero saporitissima e di perfetta consistenza, nonchè, e non guasta, molto invitante già dall'aspetto.
Ho concluso, io soltanto, con una seadas: si è trattato dell'unica escursione fuori Grecia della serata: dignitosa, ma niente di che e, forse, nel complesso da evitare.
Il giudizio finale sul locale è senz'altro positivo, ed ancor più lusinghiero alla luce del conto di 42 euro che paghiamo col sorriso sulle labbra, con l'intenzione di tornarci la prossima volta che ci viene voglia di "Grecia".
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