Prezzo per persona bevande incluse: 29 €
Recensione
Dopo un bellissimo spettacolo teatrale pomeridiano allo Smeraldo io, mia sorella e un’amica, decidiamo di provare questo ristorantino toscano, avendo trovato chiusa un’enoteca vicina. L’avevo notato già prima da fuori, incuriosito dal nome Tgarba!
Il ristorante non è molto grande: si entra in un primo disimpegno con qualche tavolo sulla destra, la cassa di fronte e il forno della pizza (fanno anche la pizza). La sala più grande è sulla destra, lunga e stretta. Mi colpisce subito la parete, abbellita con carta da parati mista a fogli di quotidiani.
Ci accomodiamo subito nel primo tavolo a destra della sala principale, rettangolare, ma ce ne sono anche di rotondi. Ci consegnano le liste e ci vuole un po’ di tempo prima che scegliamo; mi sembra tutto molto insolito, in senso positivo, cioè che non si mangia sempre….il che mi piace molto! Voglio ponderare bene la scelta.
Per prima portata scelgo il lardo di Colonnata con miele e confettura ai marroni: lo trovo gustosissimo, m’è piaciuto tanto, benissimo l’abbinamento con miele e castagne, delicatissimo. Un po’ elevato il costo: 9 euro, ma siamo a Milano. Le altre due prime portate sono: crostini toscani, non assaggiati da me, ma apprezzati da mia sorella e una zuppa di fagioli, la ribollita. Assaggio quest’ultima e mi piace, un po’ duri i fagioli, ma può essere la sua particolarità.
Dopo prendo: filetto di bisonte agli agrumi e senape. Dunque la presentazione è bella, piatto grande ovale, il filetto appare un taglio larghissimo, ma in realtà è perché c’è sotto un crostone di pane. Sarà stato 250 g di carne. Gli agrumi si son sentiti poco, sembrava più una crema al pepe verde. Tutto ciò lo scrivo come impressione che ho avuto, tuttavia il filetto era molto buono, cioè io l’ho mangiato volentieri. Però identico a un filetto di bovino ordinario, nulla in più o di diverso m’è parso. Costa 19 euro.
Le altre prendono: testaroli al pesto, buoni, e salsicce all’uccelletta, servite con fagioli. La mia amica me le aveva presentate come celestiali, ma non ci trovo nulla di che. Questo non vuol dire che non siano buone.
Due dolci: tiramisù per la mia amica, zuppa inglese per me. Indubbiamente artigianali; la zuppa inglese affogata nel liquore, ero quasi ubriaco solo per quella ahahahah!
Accompagnano due calici di Chianti e uno di Morellino. Ci sono dei vini che si possono prendere al bicchiere, a tre euro. Qualche acqua e i caffè.
Servizio curato da un signore un po’ avanti con l’età – simpatico, pronto, disponibile e amabile – e un altro ragazzo, ugualmente premuroso.
Segnalo la presenza dei servizi e degli accessi adeguati per persone disabili.
Spendiamo 86,00 euro in tre, circa 29 a testa. Ormai è lo standard medio, anzi forse un po’ meno.
Va bene, posticino carino e accogliente, con una caratteristica sua, tipico regionale; servizio simpatico. Perché no, ci ritornerei con piacere. Alè.
Matteo
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