Uscendo da Ambrostore di Viale Forlanini, dove ho acquistato una Fiesta per la mia fidanzata, cerco un ristorante in zona e decido di provare questo locale, di cui avevo letto delle discrete recensioni. Saprà che l’auto su cui viaggiamo è sua solo di ritorno dal ristorante. Se no il gusto della cena sarebbe falsato. Ho avuto fortuna trovando posteggio quasi davanti al locale.
Il locale esternamente si presenta in modo molto anonimo, nulla di particolare. La classica trattoria dignitosa ed ordinata. Appena entrati si accede ad una prima sala da cui è possibile raggiungere una seconda sala, attraverso un corridoio. Di fronte all’ingresso si trova la vetrina con il pescato del giorno, molto ben fornito come scelta.
L’arredamento è costituito da mobili in legno, arricchito da armature medioevali, spade e scudi che si alternano ad arredi marinari e reti da pesca.
Tavoli arredati con tovaglie bianche, bianche anche le pareti che conferiscono un senso di pulito. Tutto molto sobrio.
Pur non avendo prenotato, veniamo accolti senza problemi e fatti accomodare in un tavolo da quattro, anche se siamo in due, nella prima sala.
I tavoli sono ben distanziati tra loro e spaziosi. Si può tranquillamente colloquiare senza dover urlare o senza dover sorbirsi i discorsi dei vicini.
Ordiniamo una bottiglia di acqua naturale e come vino scegliamo un Franciacorta Cà del Bosco. Assieme alle bevande ci viene portato il cestino del pane, molto vario. Ci sono panini al sesamo, alle olive, integrale e bianco.
Ci servirà sempre la stessa persona, molto disponibile a chiarimenti sui piatti, discreta e gentile.
Come antipasti ci divideremo una dozzina di ostriche ed una porzione di tartare di gambero rosso di Sicilia con tabasco, arancio, miele e mandorle.
Sulle ostriche c’è poco da descrivere, servite con ghiaccio e sale grosso, fresche e profumate di mare. Ottime.
La tartare era perfetta. I gamberi, molto freschi, di media grandezza, dolci e delicati, sono ben accompagnati da questa salsa agro-dolce-piccantina che riesce a non coprirne il sapore.
Particolare la salsa e forse anche rischiosa perché il bilanciamento degli ingredienti è difficile da mantenere nel giusto equilibrio, anche per la presenza del miele, che se mal dosato ammazzerebbe il gusto del gambero, già di suo dolce. Invece il tutto è ben equilibrato. Un piatto molto ben riuscito.
Proseguiamo con i primi, scegliendo tra le numerose proposte una porzione di tagliolini con asparagini di mare, code di gambero e pomodorini freschi ed una di spaghettata allo scoglio. Entrambe le paste sono alla giusta cottura, un po’ al dente. Nella spaghettata allo scoglio il sugo è costituito da totanetti, vongole e cozze. I totanetti sono molto morbidi. Il condimento non è modello brodetto, come a volte piuttosto capita, ma ben mantecato alla pasta.
Giusta porzione, non esageratamente abbondante.
L’altro piatto è altrettanto buono, arricchito dagli asparagi di mare. Saporito ma non sgraziato. Leggermente piccante.
Come secondi scegliamo due misti alla griglia.
Il piatto è molto ricco: spada, gamberoni, scampi, salmone, totani, branzino. Pesce ben cotto, asciutto. Non c’è molto da descrivere, la materia prima è buona per cui il piatto è delizioso.
Terminiamo con due caffè e ci vengono offerti due mirti.
E’ stata una cena piacevole. Il locale è molto sobrio, pulito con personale discreto e disponibile.
Il conto: coperto 3 euro, per gli antipasti 24 euro le ostriche e 15 euro la tartare, i primi 12 euro l’uno, la grigliata 16 euro l’una, 32 euro il vino, 2 euro l’acqua, 1 euro per ciascun caffè e 3 euro per il mirto.
Totale 143 euro, scontato a 135.
In definitiva un locale da tener presente per mangiare del pesce fresco cucinato in modo semplice e gustoso.
