Consigliato da amici intenditori, certamente rinomato e conosciuto come uno tra i migliori ristoranti di Milano, definito come luogo in grado di trasmettere emozioni, oltre a garantire una cucina di alto livello (sicuramente) decidiamo di provarlo per una cena tra amiche cui piace “esplorare”.
Una volta lasciatisi alle spalle i palazzoni ed il senso di tristezza che caratterizzano uno dei tanti vialoni della periferia sud milanese, bruttini e ancor più cupi quando vengono avvolti dalla nebbia invernale, si arriva in un luogo incantato, un piccolo casolare nascosto da una fittissima vegetazione chiamato Shambala (locanda asiatica con grandi alberi..appunto).
Appena varcata la soglia non sembra più di trovarsi a Milano, si è avvolti dalla magia che le poche, soffuse luci e le mille candele al profumo di vaniglia trasmettono con grande semplicità.
All'esterno, un piccolo giardino ricco di ninfee e bambù rimanda ad ambienti di stampo giapponese, all'interno tavolini bassi, veli, cuscini e gli immancabili baldacchini ci annunciano che ci si sta per avventurare in una nuova, intrigante esperienza fatta di tradizioni orientali, di sapori thailandesi, di cultura nipponica.
Forse i tavoli sono un pò troppo vicini, forse all'inizio pensi di non avere la giusta privacy che un posto del genere meriterebbe, ma poi, appena seduti, ti dimentichi di tutto il resto e ti concentri sulla compagnia e più vilmente sul cibo, dal quale sembra quasi logico pretendere la stessa attenzione prestata per la cura dei dettagli dell'ambiente. Ed in effetti le aspettative non verranno disattese.
La cucina, come è facile aspettarsi, è un misto vietnamito-tailandese, con una proposta che spazia da piatti delicati ad altri speziati, dal classico sashimi ad originali zuppe, per continuare con insolite insalate di mango o con originali preparazioni a base di pesce, come la rosa di salmone.
Noi ordiniamo un mix di entrate (che è già un piatto per due persone) e due secondi, uno di carne e l’altro di pesce. Nell’attesa ci viane servito del pane tipo “carasau” con un mix di cocco e carota leggermente piccante.
Gli antipasti, per i quali servono le bacchette, sono un mix di entrate che comprendono 4 specialità da mangiare in senso orario partendo da una sorta di rollino con gamberetti, un involtino fritto con granchio guarnito con una delicata salsina di soia, del tonno con una leggera crosta di pepe delicato e squisito ed infine degli spiedini di pollo speziati.
Come secondo decidiamo di orientarci verso qualcosa di particolare:un piatto a base di gamberi ed uno a base di pollo.
Il primo è un piatto di gamberi serviti in salsa di ostriche con verdure e funghi: piatto molto delicato ma allo stesso tempo gustoso, al centro del piatto un “cupoletta di riso basmati e poi attorno i gamberi e le verdurine..la salsina alle ostriche era impercettibile ma il sapore dei gamberi era squisito.
Il secondo è un piatto a base di pollo: piatto sempre con al centro la “cupoletta” di riso e tutto intorno i bocconcini di pollo e le verdurine arricchite con del pompelmo rosa che si sposa benissimo con il pollo speziato al curry.
La qualità dei piatti è assolutamente indiscutibile.
Ad accompagnare la cena scegliamo una bottiglia di Chardonnay (16 euro) da una carta a dir la verità un pò povera.
Concludiamo con il dolce: una mouse con cioccolato e cocco ed una mouse ai tre cioccolati…squisite!
Il conto finale è stato di 99 euro.
Per concludere cosa dire... mi sembra di aver fatto i complimenti ad un posto che li merita tutti, più che altro mi viene da dare un suggerimento: non è certo il luogo adatto per improvvisare una rimpatriata o dove organizzare una cena di lavoro, ma è giusto che condividiate l'esperienza e le emozioni che il posto trasmette con persone assolutamente speciali.
