Prezzo per persona bevande incluse: 51 €
Recensione
Shambala mi è stato consigliato da una mia collega come un posto dall’ambientazione suggestiva. Effettivamente l’ambiente è caratteristico, colpisce in particolare l’illuminazione soffusa (una candela per tavolo, le luci sulle pareti laterali sono offuscate da garze che racchiudono il fascio di luce scendendo fino a terra) e il profumo di incenso.
Viene chiesto a me e Davide se vogliamo sederci ai tavoli normali o a quelli “bassi”, che in effetti sono alti la metà; scelgo quelli alti per star più comoda. Ci sono inoltre due tavoli particolari, appoggiati su costruzioni di legno a baldacchino intarsiate e contornati da cuscini, ma sono entrambi già prenotati.
Il giardino è ombreggiato da “grandi alberi” frondosi come recita il biglietto da visita, ma in questo periodo i tavoli non sono ancora apparecchiati. Fra l’altro gli alberi coprono il ristorante stesso che, non indicato, è abbastanza difficile da trovare.
Un cameriere dai lineamenti indiani ci porta la carta, che è ricca soprattutto di antipasti. Il servizio è stato per tutta la serata molto puntuale e veloce (praticamente il pasto si è consumato in un’oretta), forse anche perchè il ristorante non era molto pieno. Un’ acqua erroneamente servita frizzante invece di naturale ci viene sostituita senza problemi.
Insieme alla carta viene subito chiesto se vogliamo un aperitivo nell’attesa (attesa che in effetti non c’è stata data la rapidità del servizio). Diciamo di si, le proposte sono “caipi-sake-maracuja” e “mohito-sake”. Gli aperitivi sono per me una delusione, poco alcool e poco sake, ma prezzo non indifferente (8 euro). Insieme viene portata una ciotolina con una preparazione leggermente piccante a base di carote e cocco tritati che ci viene indicato di mangiare con il pane carasau già in tavola. Il trito era gradevole ma ho trovato l’abbinamento con il pane sardo secco non riuscito, essendo il trito secco già di suo.
Scegliamo per il pranzo un antipasto e un piatto principale a testa, i nomi non li ho potuti annotare, riporto più o meno una descrizione:
Antipasti
- Mix di entrate (19 euro), secondo me il miglior piatto; 4 diversi antipasti da degustare in senso orario sul grande piatto rotondo: tre maki che ho trovato molto buoni e particolari; due involtini fritti ripieni di polpa di granchio, ok; sei pezzi di sashimi di salmone spruzzati di pepe rosa e rosmarino con accanto una salsa di tamarindo e wasabi, straordinario; due spiedini di pollo ricoperti di salsa di arachidi.
- Pollo croccante ripieno di salmone (e altro) con salsa di miele e peperoncino, buon piatto, praticamente si tratta di un roll dove il ripieno è avvolto invece che dall’alga, da una sottile fettina di carne impanata di pollo. Il roll è già tagliato in otto grandi pezzi.
Piatti principali
- Gamberetti in salsa di ostriche, sicuramente è un piatto enorme, io ne ho mangiato meno di metà, ormai già sazia dagli antipasti. Il piatto è rotondo, al centro c’è una cupola di riso indiano, intorno c’è un circolo di gamberi e verdure bollite varie (asparagi, broccoli, zucchine, cavolfiore, funghi) in una salsina che per me sapeva solo di soia, l’ostrica non saprei proprio dire. Nulla da dire sull’abbondanza e sulla cottura delle verdure e dei gamberi, ma gli antipasti erano molto più “sfiziosi”.
- Calamari cotti in una foglia di "qualcosa" e lavorati a zig zag; Davide voleva il tonno scottato ma non era disponibile, purtroppo. Si tratta di calamari tagliati a “tocchi” con zigrinature e adagiati su un letto di verza cotta, in piatto rettangolare. Il piatto è stato gradito abbastanza da Davide. Personalmente ho trovato i calamari un po’ duretti e il piatto per niente originale.
Dolce
- Torretta di cioccolato e lamponi – ci viene portata una lista di dolci del noto Ernst Knam (la scelta è fra alcuni dolci a base di cioccolato e alcuni gusti di sorbetto), il che mi ha sorpreso dato che non mi sembrava di averlo letto in altre recensioni e, ad ogni caso, non mi sembra che ci azzecchino molto con il resto della cucina. Prendiamo un dolce diviso in due, molto ricco, in ottimo e denso cioccolato, i lamponi (cotti) sono tre di numero (peccato), nascosti al centro della torretta.
In totale spenderemo, senza vino e con due bottiglie d'acqua, 102 euro (che includono i già citati 16 euro di aperitivo), prezzo che preferirei spendere in altri ristoranti. Un posto dove, se tornassi, probabilmente prenderei solamente l’antipasto.
Particolare curioso, al pagamento con carta di credito portano via la ricevuta che avevano portato in precedenza, con il dettaglio del prezzo per piatto. La richiediamo indietro, ma si vede che l’hanno buttata, dato che ci riportano un’altra ricevuta con il solo totale.
Nota: un difetto che ho trovato molto molto rilevante è il non aver pensato a nessuna misura contro le zanzare. Il locale ne è letteralmente infestato, anche per via del caratteristico giardino.
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