Avevo già avuto il piacere di cenare in questo locale quando faceva parte della catena Porcao. Ritengo indicativamente che il livello sia immutato
Abbiamo scelto questo locale per una cena tra amici di varie età ma comunque informale. La scelta mi è sembrata appropriata.
Il parcheggio non è privato e bisogna cercare un po’ per trovare un posto che non sia, anche se sembra tollerato; in divieto di sosta.
Appena entrati verso le 21, si nota un giardino ed un passaggio che ti porta verso una struttura molto curata ed elegante. L’eleganza è una caratteristica del personale, tre ragazze carine con un completo giacca e pantaloni neri e camicia bianca, che ci accoglie e ci accompagna al tavolo.
Subito all’interno si nota una zona bar che sembra un’ottima sala d’aspetto per chi attende il proprio tavolo.
Per essere un sabato mi aspettavo più gente anche se non sembrava che ci fossero posti liberi in sala. Forse questa mia impressione deriva dalla vista di numerosi tavolini all’esterno che non mi fanno una bella impressione. Tra le altre cose, mentre all’interno vige una grande eleganza, all’esterno i tavoli sono corredate da sedie di plastica bianca modello festa paesana. Ma sono convinto che quella zona non sia utilizzata in autunno.
Dopo poco sul palchetto all’inizio della sala, iniziano a suonare e cantare un chiatarrista ed una cantante in lingua portoghese.
Appena arrivati al tavolo troviamo delle ottime frittelline calde e ci chiedono se desideriamo una caipirinha ma vista l’ora rifiutiamo.
La lista dei vini sembra molto sbilanciata su vini italiani ma io scelgo l’unico vino sudamericano in lista, un vino cileno da € 18 che alla fine si rivela un’ottima scelta per un ottimo corpo.
Mi aspettavo una lista più tipica.
Prima di iniziare con le carni, ci spiegano che è possibile usufruire di un ampio buffet. In effetti per provare anche un assaggio di tutto si rischia di apparire ingordi. Una quindicina di scelte anche se la qualità non sembra essere incredibile. Sicuramente la prossima volta avrò più cura nel scegliere solo quattro o cinque assaggi per non rovinarmi l’appetito.
Inizia così il festival degli spiedoni, circa una decina, da quali vengono affettate le parti più esterne, ovvero quelle cotte, di numerose varietà di carni alcune veramente ottime come l’arrosto di agnello. Buoni quelli di manzo e maiale mentre un po’ sotto lo standard, magari solo per i miei gusti personali, lo spiedo del prosciutto cotto. Non male anche le banane fritte.
In linea di massima la carne è di ottimo livello se non fosse che ci siamo trovati nel piatto 4/ 5 varietà contemporaneamente nel piatto dovendo mangiare alcuni assaggi non più caldi come in origine. Forse questo assalto da parte dei camerieri tutti contemporaneamente rovina la qualità della carne che ritengo ottima.
Alla fine di tutto di portano l’ananas scottato alla brace. Lo assaggio dubbioso ancora caldo e finisco quasi per desiderare il bis.
Ci vengono anche offerti alcuni dolci. Sono solo quattro. Abbiamo provato quello al fruit passion che sconsiglio personalmente mentre il tiramisù era ottimo.
Rispetto quanto ricordavo dalla recedente gestione ora mi sembra un locale più tranquillo anche se il tentativo di due ballerini di coinvolgere i commensali non ha sortito grandi risultati. Solo pochi adepti si sono lanciati in balli di gruppo. L’eleganza e la gentilezza di alcuni operatori è sicuramente una nota positiva
Considerando che non abbiamo preso l’aperitivo e neanche gli amari, non abbiamo usufruito di alcun bis, ritengo che il prezzo di € 57 con meno di mezza bottiglia da € 18 a testa sia leggermente troppo. L’impressione è che il prezzo venga fatto un po’ forfetariamente. Quindi consiglio di andare con lo spirito di chi si vuole lasciar andare ad un’abbuffata di carne senza perdersi troppo negli antipasti
