Prezzo per persona bevande incluse: 63 €
Recensione
Cena con i colleghi, calda serata Milanese e per fortuna finiamo all’interno. Tavoli di legno, tovagliette in iuta, bottiglie ovunque, ambiente da Milanese Imbruttito con tutti i tavoli pieni.
Menù impronato sulla tradizione italiana con una serie di piccole variazioni ad ogni piatto. Scelta non vastissima ma disponibile per ogni palato, dalle verdure alla carne al pesce.
Carna dei vini enciclopedica, ben strutturat, con deviazioni tematiche nelle categorie, tanto Piemonte, tanto Riesling, un po' di Val d’Aosta. Molto bella, ricarichi di crica il doppio rispetto ai prezzi da Enoteca. Sclta non facile ma ero preparato e vado sul sicuro : e ovviamente sono andato a scegliere l’unico vino in carta che è finito ed il mio Moscato Giallo dell’Alto Adige lo devo dimenticare, mi propongno di prendere qualcosa di simile e mi portano un Sicilia Bianco, Zibibbo 2014, cantina Nino Barraco. Secco, molto secco, lievemente aromatico, piacevolmente duro, a 34 Euro un po' caro e comunque no nesattamente assonante un Moscato Giallo.
Per ingannare l’attesa, attesa che diventerà fra l’altro un po' eccessiva, prendiamo quello che sulla carta è catalogato proprio come “per ingannare l’attesa” ovvero il “Cartoccio dei nostri mondeghili” e le acciughe del Cantabrico. Mondeghili roventi ma a me piacciono così, morbidi, carichi di sapore, con la dose giusta di prezzemolo, ne mangeresti centinaia. Una droga.
Portano anche del Pane scuro messo in nel cestino di iuta riempito con la paglia, è ben realizzato, con una mollica morbida ed crosta croccante, molto saporito. Ci sono anche dei Grissini artigianali che invece non assaggio causa problemi dentali ma che dalla tavola ricevono parere positivo.
LE “ACCIUGHE IMPERIALI DEL CANTABRICO, burro di malga, focaccia calda e peperoni marinati” sono un bel piatto, le acciughe sono lasciate nella scatoletta come a Parma si usa da sempre e come adesso fa chic a Milano, sono belle carnose, dal sapore intenso, il burro di malga è quasi liquido e molto saporito, buoni i peperoni. Buon piatto, certo che il prezzo di 20 euro per una scatoletta è forse vittima di questa mania del cantrabico che ha invaso l’Italia.
Si parte comunque con una Piccola Entree con della fregola sarda con zucchine e qualcos’altro che non ricordo. Per nente asciutta, saporita, leggera, approvata.
Secondo vino e si torna al nord, un Venezia Giulia Friulano “Untitled” 2015, Villa Job. Un friulano ( in carta coraggiosamente chiamato Tocai ), buon prezzo a 26 Euro, fruttato, piacevolmente acido, non fra i migliori che ho bevuto ma piacevole. E partono le comande che vado ad elencare.
TARTARE DI SALMERINO ALPINO E LE SUE UOVA, avocado Siciliani e yogurt al finocchietti. Incredibile e detto da uno che ha semrpe guardato l’avocado come una moda da snobbare e se ne era sempre tenuto lontano. Pesce di ottima qualità, fresco e carnoso, avocado che ne compendia perfettamente il supore, salsa di Yougurt al finocchietto che è il perfetto intermediario fra i due, uova dal sapore molto intenso e perfetto nell’insieme. Un piatto che consiglio, un piatto che replicherò.
SFORMATO DI MELANZANE pomodoro montato, foglie di basilico e sfoglia di pane di Fobello. Non lo assaggio ,commenti positivi dal tavolo.
Ricotta e fichi, ricotta un po' dolce, si abbina bene con i fichi. Forse il piatto che entusiasma meno nella serata.
Passiamo al terzo vino e qui si giocano i pezzi da 90 ( per la mia cantina ), un Valle d’Aosta Chardonnay“Elevèe en fut de chene” 2014, Maison Anselmet. Grande vino, grande scelta, profumatissimo, intesno al naso con note di mandorla e pera, in bocca elegante, minerale, con una piacevole acidità, riconferma dei sentori di pera con aggiunta di agrumi e mentolo. Anselmet è sempre una garanzia.
TAGLIOLINI ALL’UOVO TIEPIDI, TARTUFO NERO,
cipollotto verde e colatura di alici di Cetara, Buoni, opinabile il concetto di tiepido che divide il tavolo, opinabile anche la foglia di lattuga appoggiata sopra, sono comunque molto buoni. Pasta fresca lunga, chiara, perfettamente al dente. Peccato il tartufo copra troppo la colatura di alici relegandola a comprimario, un maggiore equilibrio gli avrebbe dato un voto molto alto.
FASSONA PIEMONTESE BATTUTA AL COLTELLO, TARTUFO NERO, olio d’acciuga. Veramente, veramente buona. Un ix incredibile, carne morbida di prima qualità, tartufo ed olio di acciuga che non cozzano ma si aiutano a vicenda risultando egualemente percpibili. Con le polpette ed il salmerino portano a casa il podio della sertaa staccando tutto il resto.
IL NOSTRO VITELLO TONNATO (FATTO CON PALAMITA) con capperi di Salina. Carne morbida, salsa tonnata dove la palamita non si nota, Capperi che fanno la differenza, buono ma attorno a Torino si trova di meglio.
MELANZANA NAPOLETANA AL FORNO, POMODORO FRESCO SALTATO, stracciatella fatta in casa e crumble al basilico. La collega vegetariana che l’ha ordinata, complice il vino probabilmente, ha alcuni commenti poco politically correct sulla forma un po' inquietante, in bocca è molto buona ma sicuramente sazia perché non riesce a finirla.
Non mi fermo causa problemi dentali e quindi salto caffè, dolce e conto finale che posso solo dedurre dal prezzo dei piatti.
Bilancio finale positivo con qualche chiaro scuro, cusina sicuramente ottima, tradizionale ma con quel biociolo di innovazione che non guasta, i mondeghili sono favolosi, la carta dei vini è da ricordare, di contro le attese sono anche eccessive, il conto è milanese ed i ricarichi sul vino dovrebbero essere migliorati.
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