Prezzo per persona bevande incluse: 46 €
Recensione
Di rientro da una vacanza in Russia, voglio riprovare l’esperienza della cucina russa a Milano. Non c’è davvero molta scelta, la maggior parte dei ristoranti russi che conoscevo io ha chiuso, sembra quasi che a Milano questo tipo di cucina non abbia successo. Ci rechiamo dunque al Podkova, uno dei pochi sopravvissuti.
Il locale, anche se fuori mano, non facilissimo da raggiungere, si presenta bene, a prima vista: ha una sua bellezza, anche se un po’ fuori moda, tra tendaggi tappezzerie quadri fiori e cristallerie che danno l’aria di salotto di fine ottocento. Veniamo fatti accomodare subito e la cameriera si dimostra sollecita per ogni nostra richiesta, lo sarà anche troppo, nel corso della serata, volendo proporci accostamenti, piatti, bevande e addiritura consigli per un eventuale viaggio in Russia, anche quando tutto questo non viene richiesto. In breve, simpatica ma un po’ troppo invadente.
Purtroppo il servizio non si dimostrerà all’altezza dell’accoglienza iniziale, sarà infatti un po’ troppo lento tra una portata e l’altra.
Veniamo alla cucina: la scelta anche se non amplissima, presenta comunque tutti i classici della cucina russa che un turista potrebbe aspettarsi di trovare all’estero.
Siamo in tre: io ordino i Vareniki ( sorta di ravioli ripieni di purea di patate) conditi con panna acida, i miei due amici rispettivamente un Borsch (zuppa di barbabietole ) e un antipasto di aringhe. I miei ravioli non mi soddisfano: ne ho mangiati di migliori in Russia e anche in patria in locali simili; troppo spessa la pasta e troppo poco il ripieno. La zuppa di barbabietole, che io assaggio, sembra fatta con barbabietole bianche, niente da ridire, ma le barbabietole rosse sono tutta un’altra cosa, molto più saporite. Anche in questo caso, ho provato di meglio. Ottime invece le aringhe marinate.
Come secondo ordiniamo filetto alla Stroganoff per due, e uno spiedino di storione con contorno di crauti. Il mio filetto arriva accompagnato da patate decisamente troppo unte, che decido di non finire, ma il filetto ha un gusto delicato e si lascia mangiare, molto buono invece l’involtino di storione.
Vogliamo esagerare e ordiniamo anche il dolce: due prugne con panna e latte, e una torta alle amarene per me. Buoni tutti i dolci, ma decisamente troppo impegnativi dopo un pasto del genere. Abbiamo devuto tre birre Baltika, la famosa birra russa numerata, e non contenti ci siamo voluti anche concedere un bicchierino di Vodka finale: due al limone e una al peperoncino. Il mio amico deve rinunciare alla sua (al peperoncino), proprio non ce la fa a mandarla giù. Quelle al limone invece gradevoli, ma non ci vengono offerte, come avevamo sperato.
Abbiamo speso in tre 138 euro. In conclusione: niente di eccezionale da nessun punto di vista, a parte i piatti di pesce veramente buoni, ma nulla giustifica questo tipo di prezzi. Direi che si può provare una volta, se si hanno delle nostagie turistiche di ritorno da un viaggio, ma una volta può bastare, nonostante i continui inviti della cameriera per “tornare a trovarci”.
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