Ci rechiamo in questo ristorante non lontano del centro di Milano per provare le specialità di una regione che ancora non conosciamo: la Puglia.
Complice il week end di sole in una Milano svuotata troviamo parcheggio a pochi metri dal ristorante.
Ho prenotato alla mattina per la sera stessa e alle 21 puntuali entriamo nel ristorante. Due minuti di attesa utili per ambientarci e veniamo fatti accomodare; poco dopo una cameriera spigliata e molto gentile - che a fine cena scopriremo essere una delle figlie del proprietario - ci elenca a voce le proposte gastronomiche.
Saltiamo l'antipasto a buffet (scelta di alcuni ristoranti che non apprezzo) e passiamo ai primi: orecchiette al ragù di manzo per mia moglie e stessa pasta ma con ragù di cavallo per me. Entrambi deliziosi, cottura perfetta, sugo corposo, profumatissimo e ricco di carne.
Per accompagnare la nostra poco elegante ma credetemi inevitabile "scarpetta" un pane pugliese tagliato a fette spesse, che i camerieri non faranno mancare nel cestino per tutta la durata della cena.
Visto che entrando nel locale la prima cosa che si vede è uno splendido camino a legna, non potevamo non provare le loro specialità alla griglia: quindi per secondo un caciocavallo alla piastra e una costata di cavallo.
Il formaggio, croccante fuori e morbido dentro, è una vera delizia; la carne, tenera e saporita, è forse solo un po' bassa e viene presentata in modo semplice con tre ciuffi di insalata e quache pomodorino tagliato a metà.
Ha accompagnato la cena un Salice Salentino Riserva 2004, forse l'unica "delusione" della serata. Ottimi i profumi in bocca, si è dimostrato però poco persistente e eccessivamente acido per essere un vino comunque non giovanissimo.
Per dolce, una cassata al forno che da sola valeva il viaggio tanto era buona.
Cena decisamente positiva, ambiente volutamente familiare, materie prime di qualità (molto correttamente siamo stati avvisati che se avessimo voluto provare le famose orecchiette con le cime di rapa, queste ultime sarebbero state surgelate) e ben cucinate; i camerieri, molto disponibili ad ogni cambio piatto a scambiare una battuta, non sono mai stati invadenti.
Tre sbavature per correttezza da segnalare: il vino è stato servito stappato, sul tavolo non c'è neanche una tovaglietta sottopiatto per cui pane e posate vanno appoggiate direttamente sul tavolo in legno e nel locale ci sono solo tavoli da almeno quattro persone (tant'è che verso la fine della nostra cena ci è stata affiancata un' altra coppia): sconsiglio per cenette romantiche.
Passiamo al conto due coperti, due primi, due secondi, un dolce, un vino(15 euro), e un'acqua naturale: 57.30 euro.
Un ristorante in cui tornare magari con amici, dove al buon cibo la cortesia dei proprietari dà un valore aggiunto che non si trova ormai ovunque.
