Prodromico alle ferie marine

Recensione di del 06/06/2014

Molo 13

72 € Prezzo
7 Cucina
7 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 72 €

Recensione

Venerdì a mezzogiorno, con un manipolo di amici dell’ufficio decidiamo di chiudere una settimana piuttosto pesante con un buon pranzo. Veniamo portati in questo piacevole ristorante da un collega Tosco-ligure che già aveva avuto modo di provarlo.

Parcheggiata l’auto in un Garage poco distante entriamo nel locale dalla chiara impronta sarda, murales alle pareti, bandiere sarde, maschere di Mammutones et similia. Luci basse ed apparecchiatura discreta completano l’impressione di una trattoria molto curata e di buon livello, forse un po' kitsch.

Il servizio è spedito e molto gentile, in tavola troviamo già un sacchetto di carta gialla con delle fette di pane e come ci sediamo arriva una risma di “carta da musica” tiepida.

Su consiglio dell’amico che ha proposto il ristorante optiamo per un antipasto, due Gran Crudi ed una Tartare di Tonno. Il pesce indubbiamente di ottima qualità e freschezza (al momento dell’abbattimento previsto dalla legge) viene servito “ad abundantia”.

Il nostro gran crudo prevedeva carpaccio di salmone, di ombrina e pescespada, scampi e gamberi, alici, tartare di salmone, tonno ed ombrina, calamaro crudo, ostriche, canestrelli, fasolari ed un altro mollusco non meglio identificato, cipolla rossa in agrodolce, pomodorini, insalata, menta contribuiscono ad alleggerire e rinfrescare tra un boccone di pesce e l’altro.

Il vino consigliatoci da una lista prevalentemente di vin sardi, i cui nomi, ammetto l’ignoranza, poco mi dicevano, è un Meoru cantina Tani Vini, Vermentino in purezza, sapido floreale quanto basta per accompagnare egregiamente il pranzo di mezzogiorno. Lo accompagnerà così bene che ne partiranno due bottiglie.

La tartare di tonno tagliata a cubetti di circa 1 cm con pomodorini sardi, del collega era altrettanto buona.

Dopo l’antipasto viriamo su un primo, Spaghetti ai tre orgasmi, ovvero spaghetti con vongole, ricci di mare e bottarga; gradevolissimo tris di prodotti nobili con delle vongole cicciotte e mostose (ergo non tenute al caldo dall’alba del giorno prima e ridotte alla consistenza delle Morositas) bottarga in giusta quantità, riccio forse un po’ scarso.

Un assaggio di pecorino sardo fresco con mostarde assortite, caffè, mirto casalingo offerto ed una paniera di dolcetti di mandorle (maledetti dolcetti che ti portano a peccare) concludono un piacevolissimo mezzogiorno.

Passiamo ai giudizi, cucina 7; tenendo conto di tutti i “caveat” connessi al crudo dove la bravura dello chef è nella scelta del fornitore. Dalla carta mi sembrava desumere anche indirizzi meno attinenti all’ortodossia sarda, come interpretata in quel di Milano, con proposte anche più creative che mi riprometto di provare.

Servizio 7; spigliato simpatico e cortese pronto a suggerire senza voler forzare.

Ambiente 7, come detto l’impostazione è quello di una trattoria (che sia ben chiaro non intendo come difetto), con le vetrine frigo per pesce, vini e dolci, molto curata, linda e senza quadri di Teomondo Scrofalo alle pareti (questa è solo per chi è un po’ agée come il sottoscritto).

Riesco ad intravedere il conto, il pranzo è gentilmente offerto dall’amico, il conto è € 218.

Rapporto Qualità/Prezzo nella media per il pesce a Milano, alto altrove. Posto dove indubbiamente tornare magari per provare qualcosa di nuovo.

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