L'Uccellina è uno dei ristoranti toscani riciclato...

Recensione di del 13/05/2010

L'Uccellina

45 € Prezzo
5 Cucina
6 Ambiente
5 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Scarso
Prezzo per persona bevande incluse: 45 €

Recensione

L'Uccellina è uno dei ristoranti toscani riciclatosi, come molti, in pizzeria e griglieria con specialità di carne e di pesce: insomma un po' di tutto! Situato in una zona abbastanza centrale ma tranquilla, lontano dalle zone della "movida", è facilmente raggiungibile con la metropolitana e con l'auto il parcheggio non è impossibile.
Veniamo accolti in sei, dopo debita prenotazione, dal cameriere che ci conduce nella seconda delle due sale che compongono il locale che appare quasi completo: all'incirca saranno disponibile un centinaio di coperti. Pavimenti di parquet e cotto, soffitti in legno scuro, pareti gialle nella prima sala; una strana costruzione in legno a mo' di capanna con un avvolgente trompe l'oeil rappresentante un paesaggio collinare toscano, nella seconda. Un grande banco bar, anch'esso in legno scuro, con decorazioni bronzee ospita, davanti all'ingresso, numerose bottiglie di vino.
I tavoli sono apparecchiati con tovaglie di colore giallo acceso, posate di ordinaria qualità e doppio bicchiere. Per la verità, nonostante l'illuminazione calda e lo sforzo messo in atto per rendere elegante l'ambiente il risultato non è, a mio parere, soddisfacente. La ridotta distanza tra i tavoli e un elevato rumore di fondo rendono difficile la conversazione, un bambino urlante al nostro fianco contribuirà a peggiorare la situazione.

La solita candela e il cestino del pane contenente anche alcuni piccoli grissini e dei tranci di focaccia ci attendono sul tavolo.
Il cameriere, con grembiule verde scuro, come tutto il personale in sala, appare subito poco cortese.
La lista dei vini, consegnata insieme ai menu appare invece ricca e con ricarichi nella norma: sono presenti numerosi vini italiani suddivisi tra bianchi, rossi, da dessert e per regione.
Scegliamo un Aglianico del Vulture Contado di Maiorca di Maio Mirante a 22 euro, un po' povero al naso, sensazione confermata anche dal palato: poco corpo e retrogusto acido.
Il menu è composto sia da piatti di carne che di pesce, con un occhio di riguardo alla griglia. Trovo anche in questo ristorante la fiorentina del Nebraska: sarà forse una nuova moda? Sono inoltre presenti numerosi preparazioni di carpacci e di tagliate oltre alle pizze. I crostacei sono tutti surgelati, come correttamente segnalato.

Ordiniamo per cominciare tre pizze margherite divise a metà. Sottili fragranti e gustose, ricche di mozzarella e cotte nel forno a legna. Ovviamente "milanesi" nella preparazione, un cultore della vera pizza napoletana inorridirebbe, ma tant'è che con il tempo personalmente preferisco l'imitazione all'originale!
Successivamente scelgo una tagliata al pepe e rosmarino, che mi viene servita in porzione normale, correttamente al sangue come richiesto, di aspetto non entusiasmante a causa delle numerose venature che oltretutto rendevano la carne un po' "legnosa" anche se saporita. Il piatto, tiepido e non bollente, contribuiva a far raffreddare prematuramente la carne.
Nel frattempo il cameriere si dimostrava poco attento e addirittura polemico nel ribadire le giuste osservazioni che alcuni dei miei commensali si erano permessi di fare.

Avendo ancora appetito decido di proseguire, anche perché insoddisfatto, con una insalata di carciofi grana e bresaola. In tavola era già presente una bottiglia di olio extravergine di oliva toscano oltre all'aceto normale e balsamico: se così si può chiamare quel lontano parente del vero aceto balsamico di Modena e dintorni.
I carciofi durissimi, anche se tagliati sottili, penalizzavano purtroppo l'insalata: se lo chef li avesse assaggiati sicuramente non avrebbe perso la faccia a causa di una preparazione così banale!

I dolci scelti dai miei amici erano i soliti commerciali, spaziando dalla panna cotta, al bunnet, al profiterol, piuttosto che alla torta di mele; in quanto di vocazione toscana è presente anche il vin santo con i cantucci di Prato.
45 euro a testa il conto, considerando due bottiglie di vino in sei persone, e che in quattro oltre alla mezza pizza hanno ordinato solo il secondo appare eccessivo.
In definitiva un locale che non offre niente di originale che, come forse maggior pregio, ha l'apertura fino all'una di notte, fornendo così un servizio dopo teatro.

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