Venerdì 30 luglio decidiamo all'ultimo momento (19...

Venerdì 30 luglio decidiamo all'ultimo momento (19.00) di cenare fuori.

Telefono alla Topaia e mi risponde una signora alla quale chiedo se ha posto per due. Non specifico che voglio mangiare fuori (il locale recensito su i ristoranti del Corsera lo dava con spazi all'esterno): lo do per scontato avendo prenotato.

La signora urla a qualcuno di verificare la disponibilità dopodichè mi chiede nome, orario (21.40) e numero di telefono.
Il locale ha appena traslocato in un nuovo palazzone dietro il naviglio grande. Arrivando capisco subito che l'esterno forse esisteva al vecchio indirizzo.

Il locale è diviso in due stanze con una defilata all'ingresso. E' pieno tranne due tavoli all'ingresso. Entrando nessuno ci nota e dopo qualche minuto interpello una signora. Ci chiede se avevamo prenotato e la seguiamo nella prima sala, con aria condizionata. Nessun tavolo libero. Non sa spiegarselo e da la colpa a qualcun altro. Ci rifila un tavolo da 8 nella saletta all'ingresso, non condizionata.
Non ho voglia di protestare per evitare di rovinarmi la serata. Il menù arriva dopo averci chiesto insistemente da bere. La lista è scarna (6/8 portate per tipo) divise equamente tra carne e pesce.

Scegliamo due antipasti, caprino alle erbe e tortino di verdure e due secondi, branzino alla ligure e pesce spada alla siciliana.

Una bottiglia d'acqua e una di vino (pinot) dell'unica o prevalente casa vinicola presente.

Alle 22.45 circa entrano due con la chitarra che dopo averla accordata per circa 15 min si trasferiscono nell'altra sala dove inizia un repertorio stile karaoke. Anche la tavolata vicino a noi si alza e va nell'altra sala trascinandosi le sedie. Restiamo tranquilli e soli nella nostra saletta al caldo di luglio. Chiudiamo con un caffe e un amaro.

La signora impietosita dal tipo di trattamento ci offre un limoncello. Pago un conto di 48 euro.
Esco per respirare un pò di fresco.
Da scegliere solo se per voi è più importante cantare che mangiare.