Prezzo per persona bevande incluse: 44 €
Recensione
Invogliati da qualche ottima recensione, decidiamo di provare “La Lisca-FishHouse” di viale Friuli. Il locale è gradevole e moderno, su due piani. Veniamo fatti accomodare al piano superiore dove, a causa della concentrazione dei clienti in un’unica sala, c’è un rumore di fondo davvero fastidioso. I tavoli sono di dimensioni troppo ridotte e piuttosto stipati. La mise en place è spartana. Il servizio, svolto da due camerieri, ha nell’efficienza e nella rapidità i suoi principali punti di forza.
La carta, consultabile da internet, è costituita da un decoroso pieghevole di cartoncino plastificato che, nell’ultima pagina riporta l’elenco dei vini. Leggendo le precedenti recensioni, evinco che il menu non ha una rotazione stagionale ma presenta comunque delle piccole variazioni, costituite dai “fuori carta” che vengono illustrati, corredati di prezzo, su una lavagnetta a parte. La scelta dei vini è limitata a poche scelte, con etichette adeguate al profilo del locale e con ricarichi onesti. Al momento della comanda scopriremo che l’offerta accattivante, riportata sul sito internet, ovvero “da lunedì a mercoledì, il vino lo offriamo noi” non è più valida. Optiamo comunque per un Roero Arneis 2009 di Batasiolo.
Nell’attesa di cominciare la cena, veniamo omaggiati di un gamberetto al vapore a testa. Decliniamo invece la gentile offerta del “proscecchino”.
Come antipasto, “involtino di melanzane, calamari e radicchio trevigiano”, da dividere per due. Tiepida la temperatura e tiepido il giudizio. Dentro il rotolo di melanzane, radicchio e calamari si fondono nella consistenza e nel gusto affogandosi a vicenda.
Per me, “Spaghetti alla chitarra con astice”. Buona e ben cotta la pasta all’uovo. L’astice, un po’ stopposo, era affogato in un sugo pieno di pomodoro e prezzemolo. Generosa la quantità.
Per la Petulans, “degustazione di tagliati a coltello large”. Non si era affatto parlato di large al momento della comanda! Purtroppo me ne accorgo solo ora, mentre scrivo. La porzione non pareva affatto “large”. In compenso, pare che mischiando le varie tipologie di crudo tra loro, i prezzi dei singoli ingredienti lievitino. Non ho assaggiato, tuttavia la Petulante mi avrebbe volentieri offerto un generoso assaggio. Non capita spesso.
Come secondo piatto, “filetto di rombo in crosta di patate”. Il piatto era costituito da un piccolo filetto di rombo arrostito e già tagliato prima del servizio, impiattato con una copertura di patate arrosto, tagliate in dischi molto sottili. Ottime le patate, meno il rombo.
Il conto. Un antipasto, 10 €. Un primo, 16,50 €. Carpacci large, 17,80 €. Rombo, 17 €. Vino, 17,50 €. Un caffè, 1,80 €. Acqua, 2,50 €. Due coperti, 5 €. Ricevuta n. 14838 xrf:37489/2010. In totale, 44 € a persona.
In conclusione, cucina non entusiasmante e non aiutata da materie prime che, pur fresche, non paiono di prima scelta. Locale esteticamente gradevole e servizio efficiente, pur con qualche arrotondamento in stile osteria (vedi i crudi large, l’offerta dei vini ed il coperto). Rapporto qualità/prezzo normale, per Milano.
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