A pochi passi da Porta Venezia in Via Panfilo Cast...

Recensione di del 22/09/2009

Joia

54 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Ottimo
Prezzo per persona bevande incluse: 54 €

Recensione

A pochi passi da Porta Venezia in Via Panfilo Castaldi si trova il ristorante Joia. All’esterno troviamo delle anonime vetrine color amaranto su cui compare l’insegna con la dicitura “alta cucina naturale”. Dopo aver suonato il campanello vengo fatto accomodare nella sala da pranzo arredata con gusto in modo lineare: pavimento in legno e soffitto decorato con particolari strutture in legno e teli color panna che mascherano il lucernario.
Mi viene portato dal maître il menu, per la pausa pranzo ci sono due proposte economicamente vantaggiose, il piatto quadrato composto da un piatto unico con sei assaggi, oppure il menu degustazione composto da due portate più il dolce, ed è appunto questo che io scelgo.
Essendo la scelta dei piatti resa molto complicata dalla carta che ha delle descrizioni dei piatti decisamente lunghe oltre ai nomi molto fantasiosi, mi faccio suggerire dal maître che cortesemente mi indica i seguenti piatti.

Ottimo il benvenuto dello chef composto da un carpaccio di anguria con scaglie di parmigiano, erba cipollina olio e aceto balsamico.

Appunti di viaggio: “spuma impalpabile di parmigiano, patate e tartufo estivo con aceto balsamico di 18 anni e 4 sue stimolanti imitazioni”.
Viene servito su di un piatto rettangolare sul quale trova posto una tazzina sul cui fondo ci sono appunto le patate tagliate a dadini condite con l’aceto ed il tartufo e ricoperte dalla spuma di parmigiano, a fianco tre cucchiaini contenenti tre composti diversi di colore verde, arancione e rosso che rappresentano un semaforo, per ultimo il quarto cucchiaino contenente l’aceto balsamico.
La mia valutazione di questo piatto è ottima per l’idea e molto bella nella presentazione, buono il gusto ma non eccezionale e veramente impalpabile nella consistenza.

Déjeuner sur l’herbe: “Scatola delle meraviglie con uovo apparente, tramezzino della Val Formazza, pinzimonio di pomodori ciliegia farciti e terrina di lenticchie rosse”.
La cosa migliore del piatto è sicuramente l’uovo apparente la cui ricetta compare anche sul menu, grande l’idea, ottima l’estetica e gradevole il gusto.

Le chocolat du chocolat: “Tre cioccolati, fondente e suadente, al latte e di gianduia con un gioco di contrasti per sostenerli”.
Tutti e tre buoni ma nessuno eccezionale.

Per terminare il caffè scelgo dalla lista un Blue Mountain (da 10 euro) accompagnato da un’ottima crema di cioccolato con panna montata, oltre all’acqua ho bevuto un discreto calice di Bianco Toscana di Terre dei Barberi.
Ottimo il rapporto qualità/prezzo per le tariffe di mezzogiorno, non sarebbe stato così per la cena i cui prezzi sarebbero quasi raddoppiati.
Esperienza da provare soprattutto per le invenzioni estetiche e gli abbinamenti audaci dello chef Pietro Leeman.

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