L’Isola dei Sapori sta certamente vivendo un perio...

L’Isola dei Sapori sta certamente vivendo un periodo fortunato. Sempre affollata, conviene prenotare per non restare senza tavolo. Molti la frequentano per cene di lavoro, ma si presta bene anche per una serata tra amici. A volte si può anche incrociare qualche personaggio dello spettacolo.
Se possibile, meglio evitare di andarci in auto. Prima di trovare parcheggio si rischia di dover fare un po’ di giri intorno all’isolato.
Noi ci presentiamo in quattro verso le ore 20:00, quando il locale è ancora abbastanza vuoto. Quando si riempie, l’ambiente diventa piuttosto caciarone.
Nel ristorante prevale un tiepido color salmone, che percorre le pareti e si ritrova nel tovagliato.
Il cameriere e la cucina sono velocissimi, tanto che dobbiamo impegnarci a rallentare per non concludere la cena dopo solo mezz’ora.

Seguendo il consiglio del cameriere prendiamo l’antipasto della casa composto da cernia in insalata, salmone marinato al pepe rosa, gianchetti fritti, moscardini al radicchio e polipo alla catalana (questi due i più apprezzati), cui aggiungiamo carpaccio di tonno (un po’ scialbo), gamberoni e gamberi crudi, ostriche.
Proseguiamo con un piatto di tagliolini con zucchine, scampi e gamberetti che risultano ben amalgamati e tre branzini alle olive e vernaccia (questa è ben poco sfumata e si fa sentire molto, comunque in modo piacevole). Un’insalata e un piatto di patate.

Assecondiamo i piatti di pesce con un Sauvignon 2008 di Livio Felluga molto intenso al naso, tanto da sorprendere. In effetti, nonostante sia un vino giovane, prevalgono sentori di frutti esotici maturi.

Come tradizione della casa, la cena si chiude con dei cantucci offerti insieme a mirto e limoncello, di cui vengono lasciate le bottiglie al tavolo.
Aggiungendo tre acque e due caffè abbiamo speso 45 € a testa, di cui 23 solo per gli antipasti, 10 € per un primo, 15 € per un secondo. È un po’ caro, ma nella media dei ristoranti milanesi.