Mi è d' obbligo esprimere una opinione in merito la cena di domenica sera al "Rosa al caminetto" sarà molto breve visti i contenuti. Arriviamo in anticipo di dieci minuti, ci accoglie il direttore, persona squisita alla "classico gentleman inglese", ci fa accomodare al tavolo a noi riservato e un cameriere si prende cura dei cappotti.
In attesa degli altri commensali ci viene offerto un calice di spumante ahimè leggermente sgasato: mi aspettavo di meglio visto il lignaggio del locale inserito nel contesto di un albergo a quattro stelle in centro a Milano. Certo che a "caval donato non si guarda in bocca"... Meglio non guardarci.
L'ambiente è come me lo aspettavo avendo letto tutte le recensioni presenti nel sito: suppellettili comprese.
Arrivano gli altri commensali puntuali, e dopo i convenevoli di rito scegliamo la nostra cena.
Antipasto.
La piovra e valeriana con pesto leggero. Variante alle patate spadellate. La mortadella al tartufo nero con gnocco fritto.
Primi.
I tagliolini fatti in casa con il tartufo nero.
Secondi.
Misto di pesce alla griglia.
Vini.
Bianco Vionier Cinerino 2004 Marziano Abbona. Rosso Merlot colli Berici DOC "Casara Roveri" 2002 Dal Maso.
Acqua minerale. Caffè.
Commento.
Antipasto. Delle fettine di un semplice marbré di piovra "fredda" adagiate su un letto di valeriana con delle gocce di un discreto pesto,
La mortadella al tartufo, normale insaccato arricchito con tartufo nero, un pochino troppo sfruttato nei locali alla page, fa chic.
Primo. I tagliolini fatti in casa senza ombra di dubbio, piatto abbondante anche di burro con scaglie di tartufo nero e grattata a parte dello stesso: in assoluto il peggiore tartufo che ho assaggiato nella mia vita, un gusto di terra umida e burro. Nient'altro.
Per il secondo. Cosa dire? Dei tranci di pesce con degli scampi "dal non sapore". Delusione totale.
Per i vini mi sono lasciato consigliare.
Il bianco "no comment": la tipologia molto francese di questo "vionier" cinerino con una barrique molto accentuata tanto da renderlo molto legnoso, potente, ma piatto.
Il merlot chiaramente abbinato alle carni che hanno mangiato gli altri commensali: nel complesso buono. Si riscontrano tutte le caratteristiche del merlot magari con un anno di invecchiamento in più.
Cosa dire di più? E' stata una conferma all'idea che mi ero fatto leggendo le recensioni e sbirciando all'interno dalle vetrine quando mi trovavo a passarci davanti. Mio malgrado, mi ripeto: "delusione totale" nonostante l'impegno del direttore, molto attento, i camerieri premurosi e gentili, anche se non attenti a rifornirci di pane e di acqua quando questi erano terminati.
Prezzo 40 € a persona.
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