Sono tornato dopo qualche anno ed è stato bello constatare che questo ristorante è al suo massimo splendore! Ambiente giovane, servizio impeccabile e informale (che bello quando ci sono le due cose insieme), padrona di casa squisita ed un grandissimo sommelier.
Il punto forte del ristorante sono sempre state le materie prime e allora inizio scegliendo dei gamberi di sanremo (deliziosi, di una delicatezza rara) e dei porcini in tempura (cottura perfetta).
Anche i primi sono un apoteosi: un risotto con pomodorini, limone, capperi, gamberi viola e olive. Un'esplosione di sapori, con acidità, dolcezze, sapidità perfettamente bilanciate, come un grandissimo vino al calice in abbinamento: un riesling del 1976 (Loosen-Herben, proposto al calice!!! calice che ovviamente non è bastato perchè si trattava di un vino strepitoso).
Essendo un amante dell'ossobuco decido di assaggiare anche i ravioli di ossobuco con zafferano e parmigiano. Sublimi. I migliori ravioli della mia vita (assieme ai mitici ravioli di zucca del Pescatore).
Di secondo ho assaggiato una fantasia di pesce del giorno che, tra le altre cose, aveva un dentice fantastico e delle triglie di scoglio. Tutto delizioso.
Non sono un amante dei dolci, ma anche il dolce a base di limoni di amalfi era decisamente molto gradevole.
Al calice mi è stato proposto anche un Franciacorta, sebbene fosse una selezione speciale, 13 anni sui lieviti, non riesco mai ad emozionarmi con i vini di Franciacorta... ma a caval donato non si guarda in bocca. In abbinamento ai ravioli invece un Pinot Nero (di Borgogna, ovviamente) di grandissima beva.
E' bello vedere un sommelier giovane, preparatissimo, ma che ti fa sentire a tuo agio, senza far sfoggio della sua bravura.
Insomma, che dire, una cena speciale che mi ha fatto emozionare proprio come la prima volta (ahimè ormai 14 anni or sono).
Un plauso a chi riesce a portare avanti l'eccellenza italiana nel tempo. Bravissimi!
