Cucina campana rivisitata

Trovandomi in zona con mia moglie, decido di tornare a provare questo ristorante/boutique che, inizialmente agenzia viaggi, ha inserito la vendita di qualche articolo selezionato dalla proprietà e, in orario serale, ha aggiunto l'attività di ristorazione. Oggi la loro attività è quasi esclusivamente di ristorazione, una sera alla settimana affiancata dalla musica dal vivo e, occasionalmente, ospitano presentazioni di collezioni.

Al nostro arrivo la sala è occupata per circa la metà dei coperti ma in breve tempo si riempirà di una clientela abbastanza informale e variegata.

I tavoli sono piccoli, più adatti all'aperitivo che alla cena, ma assolveranno il loro compito.

Districatici tra i fantasiosi nomi del menù, optiamo per due antipasti, io un primo e mia moglie un secondo.

Antipasto: "Gatto' Mouche", un gateau di patate e provola affumicata, servito in spesse fette tiepide. Discreto.

Mia moglie proverà "Aubergine de charme", uno sformatino di melanzane cotto al forno su un letto di salsa di pomodoro e coperto da ricotta fresca. Lo assaggio, preferisco il mio, discreto.

Primo: "Genova per noi", paccheri con ragù in bianco ottenuto dalla lunga cottura a bassa temperatura di carne e cipolla. Discreto.

Secondo: "Il Signore degli Anelli", carne di agnello al forno con patate a spicchi, cotte al forno con la loro buccia. Mia moglie ha apprezzato la parte più cotta, circa la metà, a suo dire, era troppo poco cotta, le patate erano veramente buone.

Dolci: "Fruttamisù", pezzetti di frutta affogati in un bicchiere di crema di Mascarpone. Discreto.

"A ciascuno il suo" è il cannolo destrutturato ordinato da mia moglie. Discreto.

Oltre all'acqua, prendiamo una bottiglia di cremant alsaziano, Willm, un brut che non conoscevo. Senza infamia e senza lode.

Il servizio è abbastanza informale ed efficiente.