Il ristorante, situato in zona Marghera a Milano, è comodo da raggiungere con la metropolitana essendo a meno di duecento metri dalla stazione De Angeli della linea 1.
L'ambiente è di buon livello.
Entrando si trova a sinistra la vetrina del pesce, di fronte la cucina. A destra si accede alla sala ristorante con sessanta-sessantacinque coperti. Divisa in due da un paio di archi, ha pareti rosse e blu con decorazioni varie, tra cui alcune scene di vita sarda. Il soffitto è in legno e paglia.
I tavoli, piuttosto vicini, sono apparecchiati con sottotovaglie rosse e tovaglie crema; le sedie impagliate sono abbastanza comode.
Il servizio, svolto da due camerieri,è accettabile. Pronto e veloce, vi erano solo cinque tavoli occupati, è però freddo e scostante, quasi che la presenza dei clienti non fosse gradita.
La cucina è tipica sarda. Il menu è abbastanza ampio, con prevalenza di piatti di pesce. La carta dei vini è limitata,con prevalenza di etichette sarde; i ricarichi sono nella norma.
Ho mangiato.
Antipasto.
Misto mare.
Mi sono stati serviti in successione: acciuga e salmone crudi con cipolla; polipo, calamari e gamberi bolliti con insalata.
Poi, gratinato di acciughe, capesante e gamberi; moscardini in umido con polenta; frittelle di bianchetti; cozze alla marinara.
Senza dubbio abbondante e variato e nel complesso buono. Unico neo il polipo duro ed insipido.
Primo.
Fregula con frutti di mare.
Ben realizzato ed abbondante. Sugo ricco, gamberi, calamari, cozze, vongole, ma la fregula non era delle migliori.S enza dubbio esagerato il prezzo.
Dessert.
Seadas; molto buone, tra le migliori gustate a Milano.
Ho bevuto acqua minerale ed una bottiglia di un discreto Vermentino DOC Monteluna 2005, 12,5% vol.
Ho chiuso con un buon caffè.
Il conto è stato di 51 euro, così articolato: coperto 3 €, acqua 2 €, vino 8 €, antipasto 13 €, primo 18 €, dessert 5 €, caffè 2 €.
Il rapporto qualità/prezzo sarebbe buono ma l'abnorme incidenza del primo me lo fa giudicare solo normale.
