Dopo tanto tempo rivedo volentieri una mia ex coll...

Recensione di del 21/03/2007

Fratelli La Bufala (Via Palermo)

25 € Prezzo
5 Cucina
6 Ambiente
6 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Negativo
Prezzo per persona bevande incluse: 25 €

Recensione

Dopo tanto tempo rivedo volentieri una mia ex collega di lavoro. Ci accordiamo per fermarci a Milano per un aperitivo ed eventualmente, poi, per una pizza veloce.

Passeggiare in zona Garibaldi all’ora di cena è alquanto snervante, e i nostri discorsi vengono continuamente interrotti da richieste di ogni genere da parte di sconosciuti. Sedendoci in un bar all’aperto le cose peggiorano e “scappiamo” appena possibile, cercando un posto dove mangiare e parlare tranquillamente. Decidiamo, passando per Via Palermo, di testare questa famosa pizzeria di Milano. Mi ero già preparato leggendomi qualche recensione presente sul sito, ma la presenza di vari colori dei cappelli mi rende più difficile la decisione.
Cosa vuoi che sia, visto che dobbiamo mangiarci “solo” una pizza, e per di più da pizzaioli DOC? Non potrò che trovarmi bene!

Entriamo nel locale da una grande porta a vetri e ci troviamo in una saletta di disimpegno piena di messaggi su carta pergamena attaccati al muro ed un pavimento in legno molto “vissuto”. Una piccola parete di legno ci orienta verso la sala principale. Siamo senza prenotazione e al cameriere che ci viene incontro facciamo presente la cosa. Lui immediatamente ci fa prendere posto in una saletta molto più piccola, posizionata dietro il banco delle pizze. Si scusa dicendo che la porta dietro alle nostre spalle non è quella del bagno, bensì un armadio a muro, e la posizione è delle migliori visto che dominiamo la saletta, e siamo in un angolo quasi riservato. Bene, la sistemazione ci aggrada, e sedendoci, in un batter d’occhio tutta la sala si riempie di altre persone, anche loro evidentemente senza prenotazione. Cominciamo a dare un’occhiata veloce al locale.

Muri bianchi a buccia d’arancia, grandi quadri tutti raffiguranti, guarda caso, gli animali preferiti dai proprietari, che tra l’altro danno il nome anche al locale. Grandi volte a mattoni a vista, così come le colonne del muro che le sostengono, e grosse condutture in rame che sono molto scenografiche, ma forse troppo grosse e appariscenti. L’illuminazione è data da numerosi faretti a scomparsa sulla volta del soffitto. Il pavimento di legno ricopre le due sale attigue. La più grossa è quella che dà sulle vetrine della via, e l’altra più piccola e raccolta, all’interno del locale. In mezzo alle due vi è un lungo banco che funge da cassa e in fondo ospita i pizzaioli, che lavorano alacremente. I tavoli sono ravvicinati e coperti da una sottotovaglia bianca più un’altra di carta “da vecchia macelleria”adagiata sopra diagonalmente.
Tovaglioli in carta rossi e posate normali, il coltello con forma a bisturi è molto tagliente. Bicchieri normali per l’acqua, a cui verranno aggiunti quelli a calice per il vino, purtroppo non brillanti come ci si aspetterebbe. Sul tavolo, stranamente, manca il cestino del pane o grissini per stuzzicare in attesa dei piatti ordinati. Arriva il cameriere che ci porta i menu stampati in caratteri piccoli, su un foglio grande di cartoncino alquanto consunto, e scegliamo due pizze diverse con una mezza bottiglia di minerale Levissima ed una di Aglianico del 2005 della Montesole.

Nell’attesa (abituato ad altre pizzerie) neanche un piccolo assaggio di pizza per ingannare il tempo e soprattutto per “tacere” i morsi della fame che cominciano a farsi sentire. Arriva il vino che ci viene aperto al tavolo. Giustamente il cameriere - visto che l’ordinazione l’ha fatta la mia commensale - le fa assaggiare il vino, che viene approvato istantaneamente. Di colore rubino, ha un bouquet persistente e una gradazione di 13°. Al palato secco e vellutato con un leggero sentore di legno, è giovane ma già esprime in pieno la sua potenza nel bicchiere.
L’attesa si sta allungando un po’ troppo, e rimpiango un grosso piatto di mozzarella di bufala con pomodori che viene portato al tavolo a fianco.
Finalmente arrivano le pizze al nostro tavolo, contemporaneamente ad altre nel tavolo vicino (arrivati dopo di noi). Forma irregolare e dall’aspetto invitante, ma al primo assaggio comincia la delusione, che continuerà per tutta la durata del piatto.
La mia pizza, di cui non ricordo il nome, è con prosciutto cotto, mozzarella di bufala, pomodoro, carciofini, funghi e basilico. Crosta molle e “gommosa”, pasta sottilissima che i vari ingredienti non migliorano e l’aggettivo “croccante” questa sera è sconosciuto. Anche la tanto decantata bufala non si sente al palato e il pomodoro è una passata sottilissima. Per me una vera delusione, ma la finisco ugualmente. Alla mia commensale invece - la cui pizza era effettivamente più invitante - piace questa cottura particolare e la finisce senza problemi. Non sazi, ordiniamo due ricotte di bufala che arrivano anche loro con molta lentezza.
In un piatto trasparente è adagiato un grosso cono di cialda con la ricotta di bufala che fuoriesce, tipo panna montata, con uva passa e noci. Sul piatto una spolverata di zucchero al velo e miele a macchiare il tutto. Almeno sul dolce mi rinfranco un pochino e infatti, fatico a terminarlo. Nel complesso sufficiente, ma la quantità forse è eccessiva e lascio la cialda nel piatto.

Niente caffè e limoncelli vari, e andiamo con una certa fretta a pagare alla cassa. Scomodo il fatto di attraversare tutta la sala ancora piena di avventori, per pagare e riattraversarla ancora per uscire.
Al momento del conto, la mia commensale si offre gentilmente di pagare la cena, che ricambierò, ma come avrete già capito, non qui. Il conto totale sarà di 50,50 euro per due pizze, due dolci, una bottiglia di vino e una mezza minerale.

Considerazione finale dell’esperienza:
Cucina: 4 per la pizza (assolutamente un disastro, per essere il piatto portante del locale, 6 al dolce per una media del 5, ma con rapporto qualità/prezzo negativo.
Servizio: sufficiente di stima, ma con tempi d’attesa estremamente lunghi.
Ambiente: 6,5 per il locale, ma nella sala principale, con i tavoli troppo ravvicinati, il brusio è notevole.
Non credo che tornerò in questo locale.

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