Sabato sera, con la voglia di mangiare una buona f...

Recensione di del 06/05/2006

Fonda Maya

30 € Prezzo
4 Cucina
7 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Scarso
Prezzo per persona bevande incluse: 30 €

Recensione

Sabato sera, con la voglia di mangiare una buona fajita, e spinti da recensioni tendenzialmente positive pubblicate sul "Mangione", decidiamo di provare questo messicano di Via G. Ferrari, quasi ad Angolo con Corso Genova ed a pochi metri da Piazza Cantore.
Entriamo nel locale quasi per primi, ma veniamo subito stipati in un tavolino posto al centro di una fila da tre. Ci separa dagli altri tavoli giusto una fenditura, appena sufficiente al deflusso a terra di eventuali rovesciamenti di liquidi e ad evitare di macchiare con essi la tovaglia dei vicini (o dovrei chiamarli commensali, visto che c'è forte interdipendenza e che nessuno può muoversi senza che, gioco forza, debba farlo anche qualcuno seduto nelle strette adiacenze?).
Peccato, perché il posto invece è in se proprio carino e piuttosto romantico.

Luci soffuse, pareti ocra, inserti di pietra a vista e tovagliati bianchi e rosa. La musica di sottofondo, tenuta a volume moderato, fa una piacevole atmosfera, mentre i camerieri, abilissimi e pazienti equilibristi, si muovono nei pochi ed angusti spazi loro concessi, svolgendo carinamente e con gentilezza il proprio mestiere.

Detto del locale, veniamo alla cucina. I piatti sono quelli tipici della cucina messicana, senza particolari concessioni all'originalità, ma con discreta varietà.

Ordiniamo una degustazione di assaggini (a 10,50 euro) ed, a seguire, una fajita di pollo ed una di manzo.
Gli assaggini sono rappresentati da guacamole (voto 6 -), sour cream (voto 6), chili con carne (6, ma dov'era la carne?), un tocchettino di pannocchia (6) e due frittini discreti ma poco sapidi (una onion ring ed un fagottino ripieno di peperoncino e crema di formaggio).

Che dire delle fajita, il nostro piatto principale?
Solo alcuni giorni fa ho recensito, con delusione da amante tradito, un altro messicano di Milano di cui per correttezza non riporto gli estremi.
Devo dire che, benché i tradimenti facciano male, si può soffrire altrettanto, magari anche di più, per una nuova esperienza poco fortunata (diciamo, me lo si consenta, con un'"avventura di una sola notte").
Traduco: niente da dire sulla carne in se, scarsamente rosolata ma tutto sommato tenera e non troppo asciutta, ma i piatti risultavano decisamente privi di una qualsivoglia impronta. Mancavano sia il piccante che "lo speziato", mentre peperoni e cipolle, benché presenti, si lasciavano a stento notare ed alla prova del palato rispondevano impietosamente "assente".

Nota dolente anche per le tortillas, molte delle quali bruciacchiate, ma soprattutto scongelate, come indicato a menu (8 alla sincerità, ma 4 alla scelta).

Abbiamo bevuto una birra (Miller) ed una bottiglia di acqua naturale, pagando un conto finale di 58 euro in due, che giudico eccessivo sia in termini assoluti che relativi.
A Milano si può mangiare molto meglio spendendo lo stesso o qualche euro meno.

Non boccio totalmente il locale soltanto perché è carino (aspetto comunque importante e spesso trascurato) e perché la simpatia e la buona volontà di chi ci ha servito meritano la giusta considerazione. Comunque, e ciò nonostante, non credo ci tornerò.

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