Prezzo per persona bevande incluse: 44 €
Recensione
Dopo una splendida giornata in giro per la città, tra mostre, zona Duomo e negozi del centro, ci siamo concessi un'abbondante cena in un ristorante in zona Porta Genova sui Navigli. Abbiamo scelto questo dopo aver consultato le recensioni sul sito, e anche il sito del ristorante, e non ne siamo rimasti delusi.
Giunti al locale veniamo subito assorbiti dall'atmosfera casual chic: legno scuro, tovaglie bianche, luci soffuse, soffitto effetto cielo stellato.
Subito ci vengono portati i menu e ordiamo una Bonarda dei Colli Piacentini del 2007 e mezza bottiglia di acqua minerale.
Dopo aver consultato attentamente sia il menu alla carta che quello del giorno (vediamo anche un ottimo menu pizze e ne vediamo "gravitare" parecchie, assai invitanti, sui tavoli vicino ai nostri), optiamo per un antipasto misto milanese (fritto di polpette, pasta di pane, bucce di patate e polenta) da dividere in due e per fortuna non ne abbiamo preso uno a testa perché risulta essere un cestino da pane grande, ricoperto di carta assorbente, realmente strapieno: il fritto risulta asciutto e saporito.
Decidiamo quindi di saltare il primo e optare per due piatti unici della tradizione, da mangiare metà ciascuno così da poter gustare di più. Prendiamo ossobuco in umido con risotto alla milanese e cotoletta con patate e insalatina "alla vecchia maniera" (che sarebbe di vitello, alta, fritta nel burro: entrambi i piatti sono a dir poco enormi, ben cotti e gustosi. L'ossobuco, realmente morbido e grasso al punto giusto, è "bagnato" dal sughetto di cottura che contribuisce ad aumentare la bontà del risotto di accompagnamento. La cotoletta, realmente bella alta e con l'osso, è bella asciutta ed emana uno splendido profumo di burro; sarà un duro colpo per il fegato ma un vero piacere per il palato.
Già satolli ma incuriositi dai dolci che ci vengono presentati come "fatti in casa", optiamo per una torta di pere al cioccolato, calda, accompagnata da panna fresca: una vera goduria per il palato il contrasto caldo/freddo; e un tiramisù all'Amaretto di Saronno, non troppo liquoroso e con crema davvero morbida e gustosa. Non disdegnamo di prendere due caffé e, chiedendo due ammazzacaffé locali, ci propongono l'amaro del "capo", alle erbe e realmente digestivo. Tutto estremamente positivo.
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