Recensisco questa trattoria, di cui sono abbastanz...

Recensione di del 24/04/2005

Da Hakim

19 € Prezzo
7 Cucina
4 Ambiente
7 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 19 €

Recensione

Recensisco questa trattoria, di cui sono abbastanza un habituè, perchè meritevole per un paio di cose.
Detto questo, non è certo il posto dove portare la fidanzata o un ospite di riguardo. Ma andiamo con ordine.

Si trova in via Vallazze o, secondo la vecchia denominazione, “delle vallazze”, a ricordo di uno dei tanti navigli milanesi che una volta (nemmeno tanto tempo fa) vi passava. Forse vi aspettate che, messa così, via Vallazze sia una di quelle vie dal sapore antico, che rendono Milano ancora tanto caratteristica.
Falso.
Via Vallaze è, sinceramente, una brutta via, semi moderna, e la trattoria è in una delle sue case.

Dal di fuori non invita particolarmente, e anche da una sbirciata all’interno non è che si sia incoraggiati. Tuttavia, qualcosa di buono ce l’ha.

Innanzi tutto le pizze. Se pensate che una pizza fatta da egiziani debba essere cattiva, vi dovrete ricredere.

Morbida, sottile al punto giusto, ben farcita. E a prezzo decente (dai 5,5 ai 7 euro). Poi, il couscous, che è veramente buono e saporito, abbondante, accompagnato da falafel non male (10 euro).

E infine la carne: sostengo da anni una diatriba sulla differenza tra “tagliata” e costata, e questo è uno dei posti dove, la tagliata, la fanno come piace a me. Carne affettata abbastanza spessa (mezzo cm circa) appoggiata cruda su un piatto da forno reso incandescente dal forno per le pizze.
La carne si cuoce solo al calore del piatto. Per 12 euro, viene servito un piatto completamente coperto dalla carne (tenerissima), con contorno di porcini freschi.

In tutta Milano, ho sempre ricevuto costate affettate, chiamate “tagliate”. Per me la vera tagliata è questa (anche i vari filetti sono più che discreti).

Il resto della cucina non è eclatante, anche se comunque sufficiente, e ben più che mangiabile. Qualche primo è anche simpatico (la “crudaiola”, ad esempio, pasta con verdure a crudo, è gradevole), e la zuppa di cozze pure.

Nota dolente è l’ambiente, decisamente, diciamolo pure, brutto. Tanto più brutto in quanto abbastanza nuovo: pareti finte spatolate color vino mattonato (con polvere di mattone), sedie rosse, pavimento cotto chiaro.

Inoltre, stampe di Gesù cattolico e ortodosso, miste a raffigurazioni similegizie. Una sala con pochi tavoli ravvicinati e forno pizza a vista, e una mini saletta posteriore, con televisione, che il padrone riserva di solito ai bambini.

Il servizio è sempre abbastanza rapido, gentilissimo e sorridente, anche se bisogna fare l’abitudine ad Hakim, il padrone, che fa sempre un mucchio di battute stupidissime su ciò che stai mangiando, nell’intento di farti sorridere.

Intendiamoci, è simpatico, ma ogni tanto esagera. Ad esempio, ti porta la
crudaiola, e ti dice “ecco il risotto alla camomilla...”. Cose così.

Ultima uscita: due persone, due antipasti egiziani (3,10 € cad), un cous cous(10) e una tagliata(12), due birre medie alla spina, due caffè. 38 euro.

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