Prezzo per persona bevande incluse: 25 €
Recensione
Una premessa: adoro la pizza, e difficilmente quella che trovo a Milano mi soddisfa. Accetto così la proposta del marito, proviamo il Capoverde. Se ne parla, è sempre affollato, vediamo perché. Arrivati in via Leoncavallo, periferia non certo fascinosa, la prima sorpresa, entri da un portoncino minuscolo e all’improvviso ti sembra di essere a milioni di chilometri da Milano. Luci soffuse, piante, fiori e alberelli ovunque. Sì, d’accordo, il Capoverde è anche serra e erboristeria, lo so, ma trovare un angolo così verde nella più grigia Milano, davvero fa un certo effetto!
E anche il ristorante/pizzeria vero e proprio non fa difetto, un immenso capannone riadattato, letteralmente immerso nel verde. Per un attimo, tra luci soffuse e piante ovunque, ti sembra di esser finito in un bosco.
Ci accompagnano al tavolo, in un angolo del soppalco. È martedì sera, serata non strapiena ma di gente ce n’è. Complici i soffitti immensi, il brusio si avverte, ma forse le piante smorzano un po’: per tutta la cena il rumore non ci ha impedito di chiacchierare e ridere!
Ordiniamo ad una cameriera giovane, sbrigativa, veloce ma anche gentile, e ci buttiamo sulle pizze, una margherita con mozzarella di bufala per me, una languirano per il marito. Il tutto accompagnato da un novello siciliano, il Jadid, veramente spettacolare.
Sarà il forno a legna, sarà che davvero da tempo non mi concedevo una pizza “esterna”, ma non posso negare di aver gustato quanto mi hanno portato dopo un’attesa neanche troppo prolungata. Pasta croccante al punto giusto, pomodoro buono e non eccessivo (ah, la vera pizza, appena sporcata di pomodoro!) e mozzarella di bufala ottima e abbondante. Buona (e senza avanzi) anche la pizza servita al marito, con fettine di prosciutto più che gustose.
Ci concediamo poi un dolce, una fondue di frutta che, arrivata in tavola, ci sembra immensa. Anche in questo caso di frutta e cioccolato fuso (buono, non troppo dolce e alla giusta temperatura) non avanza niente.
Insomma, locale certamente alla moda, certamente con qualche difetto (immagino che nei giorni “caldi” l’affollamento sia notevole, con conseguenze facilmente comprensibili), ma nel complesso più che piacevole, e con un buon rapporto qualità prezzo (una margherita di bufala a 9 euro… mah, non è che si trovi facile!) e l’opportunità, per una sera, di dimenticarsi di essere a due passi dal Duomo. Unico vero neo, l’assoluta o quasi mancanza di parcheggi, ma del resto chi vive o lavora a Milano alla cosa ormai ci ha fatto il callo!
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