Attratto da una recensione lusinghiera (di manica molto larga), visito questa trattoria a pranzo.
L'unica luce sul corso Cristoforo Colombo è un po' tristanzuola e preannuncia l'atmosfera dell'interno.
Fortunatamente la porta si apre verso l'esterno, altrimenti andrei a sbattere sul commensale del primo tavolo.
I coperti sono una trentina, così come i metri quadri.
L'atmosfera ricorda, con minore autenticità, le vecchie "latterie" milanesi degli anni '60-'70 (da 1.000 a 2.000 lire tutto compreso). I prezzi (a pranzo) sono gli stessi di allora, adeguati all'inflazione: da 7 a 11 euro.
Le tovaglie sono comunque decorose, le posate senza infamia e i piatti non sbeccati nè rigati.
La scelta si riduce a cinque primi, conque secondi, cinque contorni.
Prendo delle farfalle zafferano e tonno.
Al dente, sapore delicato, porzione abbondante.
Sufficienza piena, ma niente piu'.
Ordino un contorno di melanzane alla piastra.
La cameriera, alla buona ma simpatica e disinvolta, mi rimette sulla tovaglia la forchetta sporca del primo piatto: se fosse stata sufficentemente pulita, l'avrei tenuta io stesso sul tavolo.
Le melanzane sono comunque di ottima qualità e ben condite, basta aggiungere un po' d'olio e si meritano la sufficienza piena.
Sono troppo sazio per affrontare un secondo, ma vedo dai piatti dei vicini (troppo vicini) una paillard di buon aspetto e un salmone con patate che sembra essere apprezzato.
Ordino un'altra mezza minerale per prevenire la disidratazione dei 40 gradi all'esterno e pago 8 euro.
Una cucina dignitosa con un servizio simpaticamente alla buona ed un ambiente adeguato al prezzo.
Trionfo di telefonini e di chiaccheroni ad alta voce: l'ambiente piccolo e non ovattato diventa un po' troppo rumoroso.
Benissimo per impiegati in zona, impensabile per inviti a pranzo.
Rapporto molto buono prezzo/cucina, un po' meno per il resto.
