Ho incrociato per la prima volta lo chef di questo...

Recensione di del 11/06/2011

Amici del Liberty

68 € Prezzo
9 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 68 €

Recensione

Ho incrociato per la prima volta lo chef di questo ristorante al Taste of Milan dello scorso settembre. C’erano tantissimi chef famosi (dei migliori ristoranti di Milano) ma le degustazioni proposte da Stefano avevano stupito sia i miei sensi che quelli di mia moglie a tal punto da riprometterci di visitare questo ristorante. Anche a seguito di un positivo passaparola, l’ho finalmente provato ieri sera.
L’ambiente è ovviamente un punto di forza del locale. È il posto ideale per una cena romantica. Il nostro tavolo era nella “stanza rossa”, un ambiente con le pareti rosso pompeiano, ricca di specchi e con tante fotografie raffiguranti attrici di teatro. Il simpaticissimo Giuseppe, l’aiuto del titolare Nicola Cascella, ci fa accomodare e ci porta i menu.

Essendo la prima volta, decidiamo di prendere il menu fisso Eros e Aphrodita (39 €) che prevede due antipasti: fiori di zucca farciti di ricotta di bufala, scamorza e basilico e un soufflè di salmone norvegese affumicato con coutney di arancia. I fiori erano veramente strepitosi con una perfetta contrapposizione tra la tendenza dolce dei fiori di zucca e il sapore più deciso del latticino; il soufflè invece era molto delicato.
Non abbiamo voluto rinunciare ad un altro antipasto, fuori menu, noci di capesante scottate all’aceto con bavaresi di mozzarella di bufala e speck del trentino. Una vera delizia che abbinava delle striscioline di speck croccante alla morbidezza delle capesante cotte perfettamente (il rischio è che siano gommose).

Come primo, il menu prevedeva degli spaghetti alla chitarra con cipollotto confit (che significa cotto nella sua acqua molto lentamente), maggiorana e granella di astice tostato. A mia moglie è piaciuto molto mentre io l’ho trovato abbastanza saporito ma con una prevalenza del sapore dolce che forse poteva essere stemperata meglio.

La carta continuava con due secondi. Il primo era un’orata pescata arrostita con dressing di nero e un nido di asparagina e germogli aromatici. Questo piatto era un vero spettacolo e senza dubbio ha conquistato il gradino più alto del podio. Il pesce era cotto alla perfezione, morbido e non secco con questa pennellata di nero di seppia che esaltava sia nei profumi che nel sapore lo spirito del piatto; infine, gli asparagi così piccoli non li mangiavo da una vita: erano leggermente gratinati, perfetti, croccanti fuori e saporitissimi.
L’altro secondo era una quenelle di cruditè (tonno-gamberoni-ombrina) con citronette di soia e insalata di spinacini baby. Molto buono anche questo piatto ma io lo avrei proposto prima dell’orata sia perché i sapori erano meno pronunciati sia perché la prelibatezza dell’orata meritava certamente l’onore di entrare per ultima.

Infine il dolce dello chef era una fetta di pastiera napoletana presentata su un letto di cioccolato fondente sciolto. Un classico evergreen da noi molto apprezzato anche se poteva essere presentato un po' meglio.
Questo fantastica cena è stata accompagnata da uno Champagne Vve Pelletier & Fils Brut.
Alla fine ho chiesto di salutare lo chef Stefano che è venuto gentilmente al nostro tavolo per scambiare alcune impressioni sui piatti.
In definitiva, vi consiglio assolutamente questo ristorante, soprattutto se volete trascorrere una serata in coppia. Le portate, oltre ad essere squisite e con materie prime di altissima qualità, sono delle vere e proprie opere d’arte.
Vi suggerisco magari di arrivare un po’ prima in modo da trovare più facilmente il parcheggio.

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