Prezzo per persona bevande incluse: 38 €
Recensione
Non potevo non provare il ristorante “Al Sorriso”, dopo aver visto così tanti commenti favorevoli. Coinvolgo un mio amico e prenoto per le 20:30. Arrivare in via Merzario è facile, basta andare in via Porpora e girare a destra per la stazione di Milano-Lambrate: Al Sorriso è subito lì. Parcheggio non facile, per la vicinanza con la stazione; ma lo troviamo con una certa fortuna e ci presentiamo all’ingresso. Bisogna suonare il citofono: comprensibile, data la zona.
Veniamo accolti con normale cortesia e accompagnati al nostro tavolino, nella prima sala. La carta coi piatti del giorno è già sul tavolo; poi ci portano anche la lista normale e la carta dei vini. Mi guardo intorno: l’ambiente è essenziale, pareti gialle con quadri di paesaggi e nature morte. I tavoli sono circa una decina, non molto distanti fra loro (ma la riservatezza non è affatto compromessa), apparecchiati con semplicità: tanto per dirne una, il bicchiere per il vino è più piccolo di quello per l’acqua; dunque nessuna concessione alla moda di mettere sempre e comunque il ballon.
Per provare più cose scegliamo gli antipasti misti della casa: la porzione è composta da una conchiglia con pezzi di calamaretti gratinati, una mini insalatina di mare (moscardini o franceschini), una seppiolina ripiena, un’alice marinata, un pezzo di frittatina e un piccolo flan al salmone. Buono il gratin, anche se sarebbe stato meglio farlo con dei molluschi; spartana l’insalatina di mare, guarnita solo con pezzetti di pomodorini; la seppiolina è buona, l’alice non è male, la frittatina è saporita, delicata e morbida; il flan non aveva un sapore ben identificabile: abbiamo dovuto chiedere con cosa era fatto per sapere che c’era il salmone; però c’era anche panna, e pure troppa. Nel complesso un buon antipasto anche se, di regola, piatti di questo genere dovrebbero essere preparati in modo più sfizioso, con più personalità.
Passiamo al secondo: grigliata mista per due. Il mio amico dice che la grigliata di pesce è un piatto facile; sarà, ma a me è capitato spesso di imbattermi in grigliate stracotte e secche. Ecco, il pesce alla griglia deve essere “marcato stretto” e cotto alla temperatura più adatta a fargli prendere una bella crosticina di rosolatura in superficie mantenendo la morbidezza e la succosità all’interno. La nostra grigliata comprende un gambero, un calamaro, un pezzo di filetto di cernia e un pezzo di filetto di salmone: come cottura, è assolutamente perfetta. Come quantità, invece, ci sarebbe qualcosa da dire (ma il prezzo è adeguato, ne parliamo dopo). Con la grigliata portano al tavolo un olio extra vergine della Riviera del Garda: purtroppo non è saporito, peccato.
In lista c’è il misto dolci della casa: abbiamo saltato il primo proprio per avere libertà sul dessert, e abbiamo fatto bene. I dolci sono tutti fatti da loro, e il misto consiste in sei dosi minime (semplici bocconi): crostatina di frutti di bosco, torta di noci, pannacotta con salsa di fragole, tortino di cioccolato fondente con salsa al cioccolato bianco, torta di pan di Spagna farcita alla crema con fiocchi di meringa. La crostatina è morbida e saporitissima, la torta di noci è buona, la pannacotta è buona anche se la salsa di fragole è industriale, il tortino di cioccolato è superbo, la salsa al cioccolato bianco è un capolavoro e l’accostamento è perfetto; la torta di pan di Spagna farcita è succulenta e dà molto piacere.
Veniamo al vino: la carta è particolare, nel senso che non vi compaiono grandi etichette. Lo scopo è, evidentemente, di non appesantire il conto. Troviamo tante oneste bottiglie a poco prezzo. Non che non ci sia ricarico, ci mancherebbe. Per esempio, noi scegliamo un Ligorio bianco 2009 delle Aziende Vitivinicole Miceli, fatto nella provincia di Palermo con uve autoctone (Inzolia e Grecanico): in enoteca i prezzi variano da 3,29 a 3,90 euro; qui è a 9 euro. Si tratta di un vinello da 11,5° di sapore freschissimo, buon accompagnatore di piatti di pesce. Ovvio che non raggiunge la qualità, ad esempio, del grande Sauvignon di Sanct Valentin; ma il prezzo è molto più abbordabile e ci si pasteggia con soddisfazione. Credo di capire che, al Sorriso, il criterio ispiratore della carta dei vini sia proprio questo: protagonista è il cibo, il vino deve essere un ottimo complemento senza costare troppo. Probabilmente il vino della casa risponde a quest’esigenza ancora di più.
Quanto al pane, ci viene portata qualche michettina: la qualità è sopra la media, notoriamente scarsa, di Milano. Completano il cestino grissini di due marche.
Niente caffè, ma non resistiamo alla grappa dopo aver saputo che c’è la Francoli Riserva invecchiata. Hanno anche la Bertagnolli “grappino” e la Poli barrique, ma è troppo forte il richiamo della Francoli, grappa non facile da trovare a Milano.
Il servizio è stato gentile, discreto e simpatico. Ai tavoli si sono avvicendati il proprietario, Raffaele, e una ragazza carina e simpatica. Durante la cena abbiamo scambiato due parole con Raffaele. Conveniamo che è giusto non mettere pesce crudo in lista: col caldo che fa, a molti verrebbero dei dubbi sulla corretta conservazione, così è meglio lasciar perdere. E accettiamo la spiegazione sulla scelta di non offrire il fritto: lo fanno solo su ordinazione, per usare solo olio nuovo. La ragione mi pare valida, anche se in realtà certi ottimi ristoranti di pesce a Milano non potrebbero mai essere sospettati di friggere in olio già usato.
Buona l’acustica, che permette di conversare senza alzare la voce anche a sala piena.
Ecco il conto. Sono 75,80 euro di cui 1,80 euro per un litro di acqua minerale San Pellegrino, 9 euro per il vino, 22 euro per due antipasti, 29 euro per due grigliate, 10 euro per due dessert e 4 euro per le due grappe. Niente per il coperto: lodevole.
Il rapporto qualità/prezzo è buono; se ci fosse anche un rapporto quantità prezzo, forse avrei qualcosa da dire: certo 14,50 euro per una grigliata mista di pesce sono pochi; ma la porzione non era affatto abbondante.
Al Sorriso si mangia bene, e solo per questo val la pena di tornarci; ma io ci tornerò soprattutto per assaggiare i primi: ne abbiamo visti passare ai tavoli vicini, e ci hanno fatto davvero un’ottima impressione.
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