Ritorno a questo storico locale milanese, famoso per il pesce, collocato in un vecchio casello daziario nei pressi della darsena del naviglio. Chiedo di avere un tavolo nella veranda, chiusa, che è molto piacevole e luminosa, mentre la restante parte del ristorante la trovo un po' buia e claustrofobica. Il servizio è immediato (il locale non é ancora pieno ma rimarrà veloce anche quando sarà al completo) e intanto che scegliamo ci viene portato, oltra all'acqua, un benvenuto della cucina consistente in un gambero tiepido, leggermente aromatizzato, servito su una fettina di agrumi: buono ma non particolare.
Dal menù scegliamo come antipasti io un guazzetto di fragoline e cioè piccolissimi polipetti e mia moglie un misto di crudi. Come vino un Friuliano di Schioppetto e cioè quello che prima si chiamava Tocai friulano.
I miei polipetti erano eccezionali. Tenerissimi e gustosi nel loro sugo: ci sono solo in questa stagione e sono da non perdere. Ottimo anche il misto crudo di mia moglie di grande freschezza. Sul vino non spendo molte parole perchè é un produttore e un vino conosciuto, ma comunque vino di carattere, lungo e rotondo e servito, giustamente, appena fresco.
Come secondi ordiniamo un fritto misto di fragilini e calamaretti e mia moglie un trancio di ricciola alla messinese. Il mio fritto misto é saporito e leggero: chi legge le mie recensioni sa che non uso spesso superlativi, ma di fritti di mare così buoni e leggeri ne ho trovati pochi. Buona la ricciola di mia moglie anche se non mi ha dato le stesse emozioni della mia scelta.
Chiudiamo con una bavarese (normale) e un buon sorbetto di limone. Io chiudo pure con una grappa. Per me rimane di gran lunga il miglior ristorante di pesce della città anche per la varietà di scelta e per i numerosi piatti fuori menù.
Il tutto per 139 euro, inclusi i 26 euro del vino e i 5 della grappa.
