Milano è semivuota per il ponte cosi decidiamo di provare a prenotare Al Porto, famoso ristorante di pesce: di solito e sempre pieno e difficilmente si trova posto prenotando in giornata. Abbiamo fortuna chiedo un tavolo per due nella veranda adattata alla legge antifumo.
Inutile dire che il parcheggio e difficoltoso visto che siamo in Ticinese. Il ristorante si trova all'interno dei vecchi dazi di piazza Cantore e si compone di un ampio ingresso con banchi del pesce in bella evidenza, subito una sala arredata in legno "stile barca a vela", bagni bancone bar e cassa. Una sala superiore da me non visionata e la veranda ampia con tavoli ampi non troppo distanziati, apparecchiati con cura.
Il locale c'è da 40 anni e la gestione e sempre la stessa: camerieri italiani navigati e professionali il giusto.
Il menu è composto da piatti della cucina classica di mare italiana, carta dei vini equilibrata ma con ricarichi alti e a volte eccessivi. Ci viene subito portato il cestino del pane con un ottima focaccina, grissini e pane.
Ordiniamo una acqua con gas, antipasti un misto caldo un misto freddo e 4 cappesante gratinate; per il vino un breganze di Breganze Maculan, uvaggio se non ricordo male di Pinot Bianco, Tocai e garganega, buona acidita, fruttato, fragrante abbastanza persistente, fine, di medio corpo.
Arrivano gli antipasti.
Misto caldo: un calamaretto ripieno, seppioline nel loro inchiostro, calamaretti in guazzetto e calamari con bietole.
Misto freddo: polipo bollito, gamberetti, alici marinate, cannolicchi piccoli, testa di polipo marinata.
Tutto molto fresco e cucinato bene con punta di merito per le seppioline. Cappesante gratinate eccezionali mai mangiate cosi buone, freschissime.
Vogliamo assaggiare i primi ma non vogliamo riempirci troppo, dunque optiamo per un primo in due: seppioline, pomodoro fresco e peperoncino. Piatto delicato, peperoncino appena accennato.
Dopo l'antipasto decidiamo di cambiare vino e passiamo a un Alastro di Planeta uvaggio grecanico e chardonnay, vino sciropposo con leggero sentore di legno, strutturato ma non molto fine, di corpo.
Secondi: due fritture una mista mare e l'altra scampi e calamaretti, i piatti ci vengono serviti su carta "da macellaio" misto mare con pesciolini gamberetti scampetti un granchietto moleca, piatti gustosi frittura leggerissima, pastella ottima. Da mangiare a vagonate, buonissima. E intanto il vino scorre.
Presi dall'entusiasmo ordiniamo un piatto di fragoline di mare, che altro non sono che moscardini novelli piccolissimi, buoni, si sciolgono in bocca, scarpetta dell'intingolo. Peccato per il costo (22) secondo me eccessivo.
Niente dolce. Ci portano dei biscottini e due caffe.
Siamo soddisfatti, cucina di mare impeccabile, materie prime ottime, servizio attento.
Hanno una decina di vini al bicchiere tra cui tre passiti: non essendo proprio esperti di vino, fingendo indecisione, mi hanno consigliato dei vini costosi e modaioli ma li perdono.
La qualità si paga, i prezzi di qualche piatto sono alti e le porzioni "normali", stavolta ci siamo allargati e il portafoglio ne paga le conseguenze.
Milano di ristoranti cari è piena, e le fregature sono frequenti; nel rapporto q/p,stavolta paghiamo volentieri. Un buon ristorante
in due 140
coperto 6
acqua 2
vini:
breganze 13
planeta 18
2 antipasti 19
cappesante 12
primo 10
2 fritture 34
fragoline mare 22 (caro)
2 caffè 4
conto caro non ci sono dubbi, ma se ci limitavamo ad una sola bottiglia di vino e non prendevamo le fragoline di mare sarebbe sui 100.
Ristorante frequentato da coppie, clientela non giovane e buona presenza straniera, uno dei migliori di pesce della città.
arrivederci da michelasso
