E' un periodo che mi sento in vena di provare rist...

Recensione di del 15/01/2009

Al Ficodindia

50 € Prezzo
6 Cucina
8 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Scarso
Prezzo per persona bevande incluse: 50 €

Recensione

E' un periodo che mi sento in vena di provare ristoranti nuovi e quindi decido di andare a pranzo al Ficodindia, sul quale ho avuto informazioni contrastanti e che già da qualche tempo è tra gli esperimenti che voglio fare.
La fortuna mi arride in quanto a breve distanza dalla mia meta trovo un bel parcheggio comodo in una zona di Milano dove l'impresa è veramente difficile. Scoprirò poi che il ristorante ha una convenzione con un garage nelle immediate vicinanze, ma intanto un problema è risolto.
Incamminatomi a piedi, noto da lontano le tende parasole rosse che fungono anche da copertura per un piccolo dehors sul marciapiede delimitato da fioriere. Questo mini giardino estivo contiene in realtà solo due tavolini e quattro belle sedie in ferro battuto, coperti da tovaglie e cuscini bianchi a rose rosse, che danno l'idea più di una funzione decorativa che di un vero e proprio utilizzo come estensione del ristorante. Al più possono servire per i fumatori incalliti.

L'atmosfera che si respira all'interno del locale è calda ed accogliente. Prevalgono il rosso scuro, colore della moquette e di alcun pannelli imbottiti che ricoprono la parete alla destra di chi entra, ed il giallo ocra, colore della tintura delle altre pareti e delle belle tovaglie lavorate. Questi stessi due colori si trovano poi insieme nelle eleganti sotto tovaglie rosse con ricami ocra, nei cuscini sulle sedie e nelle tende, a righe alternate delle due tonalità.
La sala, non molto grande, è disposta ad “L”, con il lato lungo di fronte all'ingresso, dove sono presenti alcuni tavoli, una vetrinetta frigo per i vini bianchi, i pannelli rossi di cui sopra e delle mensole che sorreggono bottiglie di vino rosso. Subito di fianco all'ingresso un tavolino con i biglietti da visita ed alcuni cioccolatini, mentre in fondo trovano posto un banco bar ed un tavolo per la cassa.
Il lato corto è invece alla destra di chi entra. Alle pareti color ocra sono appesi alcune stampe ed una grande natura morta, mentre la parete in fondo è abbellita da una grande specchiera con un'importante cornice barocca, mentre sul lato sinistro una vetrina si affaccia sul piccolo dehors.

Vengo accolto da un'elegante signorina tutta abbigliata di nero, grembiule compreso, che mi fa accomodare ad un tavolino vicino alla vetrina. I tavoli sono abbastanza vicini tra di loro senza però costringere gli avventori ad un'intimità forzata con i vicini. Il coperto, oltre ad un bel tovagliolo e posate d'acciaio, comprende anche un calice piccolo per l'acqua, un tulipano da vino bianco ed un flûte per l' aperitivo, che mi viene offerto insieme all'acqua minerale.

L'aperitivo consiste in un bicchiere di buon prosecco accompagnato da un generoso piatto di panelle alla farina di ceci. Le prime che assaggio sono calde e molto gustose, con i ceci in bella evidenza al palato, perfette per placare l'appetito che comincia a farsi sentire. Peccato che altre siano completamente fredde: errore col microonde?
Mentre mi serve l'aperitivo, la simpatica signorina mi chiede l' ordinazione, ed alla mia richiesta per il vino mi offre un Catarratto al calice, vino mediocre, senza particolari profumi e piuttosto chiuso al palato, con un retrogusto quasi amarognolo. Non un grande bicchiere, peccato.

Comincio il mio pranzo con una caponata di melanzane con gambero in gomitolo di patate.
Mi viene servito un piatto con una caponata impiattata a mo' di tortino, con sopra un gambero tutto avvolto in un filo di patata fritto. La caponata è buona, preparata secondo la tradizione, e soffre solo un po' perchè le melanzane hanno la buccia dura. Il filo di patata è originale e molto gustoso, anche se copre il sapore del gambero che in bocca praticamente non si sente. Legano bene insieme, invece, il filo di patata e la caponata che creano un connubio molto piacevole al palato. Nel complesso un piatto molto elaborato anche se il risultato è probabilmente inferiore alle intenzioni dello chef.

Proseguo con il tonno in crosta di sesamo al nero d'Avola con pomodori grigliati e profumati al basilico.
Nel piatto ci sono sei fettine piuttosto alte di un trancio di un tonnetto tagliato per la lunghezza del pesce, ricoperte esteriormente di semi di sesamo, piuttosto rosse all'interno. La salsa al nero d'Avola, pochina, è cosparsa sul fondo del piatto, mentre due quarti di un pomodoro passati alla griglia ed alcune foglie di rucola completano la portata. Il tonno non mi soddisfa. Le parti più cotte, che meglio hanno assorbito il sapore del condimento, sono decisamente buone, ma la parte più interna, più cruda, ha un fastidioso retrogusto, forte e stucchevole, che ricorda molto l'olezzo delle pescherie: anche con un bel ripasso nella salsa al vino questa grevità non si attenua. I pomodori, buoni, non bastano da soli a far meritare la sufficienza a questo piatto. Peccato, una preparazione che poteva essere davvero gustosa guastata da una materia prima non all' altezza.

Avendo visto che in lista, oltre ad altre specialità dell'Isola, c'era il cannolo siciliano, dolce di cui sono ghiotto, decido di concedermi anche il dessert. La signorina mi chiede se preferisco candito o pistacchio. Scelgo quest'ultimo e deduco che i cannoli sono riempiti al momento, secondo le migliori regole, e sono quindi di produzione propria.
Il ripieno di ricotta è leggero e delicato, veramente ottimo, peccato che sia un po' troppo sovrastato dalla cialda, troppo cotta e biscottata, che ne copre molto il sapore.
Chiudo con un caffè che mi viene servito accompagnato da un cioccolatino fondente con il logo del ristorante sull'etichetta.

Il "pranzettino" mi è costato 50 €, non pochi se si considera che la cantina pesa solo 7 € per i due calici di vino che ho bevuto. E' comunque gradito l'omaggio dell'aperitivo.

In conclusione un locale che mi ha suscitato impressioni contrastanti: bello ed elegante l'ambiente, cortese, gentile e professionale il servizio, la cucina non è però esente da pecche. Pur considerando un incidente la scarsa qualità del tonno, anche le altre preparazioni non sono di piena soddisfazione a causa, credo, di una preparazione un po' distratta. Mi riservo comunque di tornare perchè sono convinto di esser incappato in una giornata storta e che ci siano le capacità per fare molto meglio. Per questa mia prima esperienza, comunque, non posso esprimere un voto per la cucina che vada oltre il 6.

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