Prezzo per persona bevande incluse: 40 €
Recensione
Avendo per una volta la sera libera (bimbe dai nonni) io e mia moglie decidiamo di regalarci una serata da buongustai e, forte dei giudizi positivi di altri mangioni, punto tutto su questo ristorante di Milano.
Purtroppo la zona è delle peggiori per quanto riguarda il parcheggio a Milano ma con un po' di fortuna non ci tocca una gran camminata per arrivare in questo posto che ci riserva un accoglienza più che fredda... al ghiaccio! L'eccessivamente bassa temperatura dell'aria condizionata (che alla fine costringerà mia moglie a pregarmi di fuggire) purtroppo toglie un punto al voto per l'ambiente che per il resto si rivela lindo e luminoso anche se di scarsa personalità.
Il servizio si dimostra subito attento e premuroso senza sfociare nell'invadenza (un equilibrio raro) e il cameriere ci consiglia ottimamente proponendo anche a mia moglie un branzino che ci offrono di preparare solo per lei anche se nel menu è esplicitamente menzionato per un minimo di due persone.
Poiché sono orientato alla carne decido per una bottiglia di rosso: Refosco dal peduncolo rosso Livon 2006 che si rivela un'ottima scelta per tutta la cena.
Poi decidiamo di cominciare con due antipasti: carpaccio con rucola e grana per me e polpo con olive e patate per lei. Carpaccio preparato con ottima materia prima (che è tutto quello che ci vuole) e ben condito. Il polpo morbido, per nulla gommoso e saporito.
Viste le dosi delle portate, non enormi ma generose, saltiamo i primi e passiamo direttamente ai secondi: fritto misto di mare per mia moglie e filetto al pepe verde per me. Il fritto risulta essere di pesce freschissimo ricoperto di pastella leggera, croccante al punto giusto e così poco unta da non sporcare quasi la carta alla base del piatto: davvero ottimo.
Il filetto parte da un piccolo neo nel servizio rappresentato dal fatto che il cameriere al momento di raccogliere l'ordinazione non mi chiede che tipo di cottura gradisco e quando me ne rendo conto preferisco non dir nulla sperando che non mi arrivi un qualcosa di troppo cotto ma vengo sollevato da questo timore quando scopro che, non solo la cottura è esattamente come la intendo io (poco oltre che "al sangue") ma che la carne in quanto a consistenza è parente stretta del burro al punto da entusiasmare anche mia moglie che di certi piatti "sanguinari" è poco amica.
I dolci sono un tiramisù casalingo molto ben fatto (anche se forse un po' di panna in meno gli avrebbe giovato) per mia moglie e per me un seadas che mi delude non poco avendo l'aria di qualcosa di confezionato e passato più al microonde che non in padella accompagnato da un miele, presumo di castagno, senza infamia e senza lode.
Finisco con un caffè eil conto che è di 80 €.
Il ristorante è comunque meritevole di stare nella lista di quelli che consiglio agli amici sapendo che non mi farà fare brutte figure.
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