Il panorama della ristorazione milanese in quel di...

Recensione di del 15/08/2011

A' Riccione Bistrot

64 € Prezzo
8 Cucina
8 Ambiente
6 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 64 €

Recensione

Il panorama della ristorazione milanese in quel di Ferragosto è desolato e avvilente. Grande sorpresa quindi nel trovare aperto il rinomato A’Riccione Bistrot. Sarà la nostra prima esperienza in questo gradevole locale ma ero fermamente convinto di andare sul sicuro in quanto ho sempre ricevuto feed-back molto positivi. Conseguentemente, per festeggiare il Ferragosto con mia mamma, prenoto un tavolo per due alle ore 20.
Il ristorante è situato in via Procaccini e quindi trovare un parcheggio dove lasciare la nostra automobile rappresenterebbe normalmente un’ardua impresa. Naturalmente il periodo vacanziero aiuta e in men che non si dica siamo pronti a varcare la soglia e dirigerci al nostro desco. Il locale è arredato con sobria eleganza laddove prevalgono le tinte tenui e pastello; rosa, bianco e beige su tutte. All’entrata veniamo accolti con gentilezza da uno dei camerieri e accompagnati rapidamente al nostro tavolo. Il banco pesce, anzi due per l’esattezza, fanno bella mostra di loro. Il primo, localizzato sulla destra del locale appena dopo la porta d’ingresso è dedicato alle “crudità”; il secondo, al centro della sala, accoglie il pescato “tradizionale”. I tavoli sono piuttosto ampi, ben distanziati fra loro e sebbene il locale si riempia quasi in toto nel corso della serata, i decibel si manterranno sempre entro livelli più che accettabili. L’apparecchiatura è di buona qualità complessiva. Elegantissimi i calici da vino.

Al momento di portarci i menu, ci viene offerto un flûte di spumante rosé, davvero gradito e come benvenuto della cucina una sarda in carpione davvero gustosa. Ottimo inizio! Il locale è rinomato per la sua ampia varietà di ostriche (Belon, Fines de Claire, Creuses, Papillon) e per il Plateau Royal di pesce crudo. Proprio quest’ultimo rappresenta la mia scelta per l’antipasto. Il Plateau è preceduto da un mosaico di carpacci (tonno, branzino e salmone) e tartare (di tonno con erba cipollina) di rara freschezza e gusto. Completa il piatto una scia di riduzione di aceto balsamico e un letto di insalata misticanza condita con un velo di olio evo.
All’interno di un’enorme scodella di alluminio riempita di ghiaccio tritato, trova la sua splendida collocazione un presepe di prelibati frutti di mare crudi, in concreto sei ostriche, una capasanta, due cannolicchi, due gamberi rossi, uno scampo, due fasolari, due tartufi e cinque conchiglie. Un trionfo di sapore, una gioia per gli occhi e per il palato.
Mia mamma, che non è amante del pesce crudo (anche se è rimasta favorevolmente colpita dalla freschezza della tartare di tonno), si lascia tentare dal misto gratinato, contenente una capasanta, due canestrelli, due cannolicchi e alcune cozze. La gratinatura è eseguita a regola d’arte. Fragrante ma senza diventare eccessivamente asciutta, saporita ma senza quell’eccessivo retrogusto agliato che troppo spesso viene riscontrato in preparazioni similari. Solo un pelo coriacei i cannolicchi, ma per natura stessa risultano non troppo malleabili quasi sempre.

Accompagniamo la nostra cena con una bottiglia di acqua gasata Plose e una bottiglia di Gewürtztraminer Franz Haas, il mio preferito che come sempre presenta le sue tipiche caratteristiche organolettiche: colore giallo dorato, brillante e trasparente, un profumo intenso e raffinato di frutti tropicali con note di uva e pesca e un gusto equilibrato e piacevole. Ottimo vino, indubbiamente, di perfetto abbinamento con i crostacei crudi. Purtroppo ci verrà portato quando l’antipasto era già in tavola e solo su nostro sollecito. Piccola sbavatura; non sarà l’unica nel servizio.

Per il proseguimento della nostra esperienza culinaria decidiamo di percorrere due strade differenti. Io opterò per un primo piatto, degli eccellenti paccheri con gamberi rossi alla siciliana. I paccheri sono fra le mie paste preferite e certamente sono piuttosto ostici da gestire in cucina a causa della loro lenta cottura e della tendenza a rompersi quasi inevitabilmente. Bisogna dire che il risultato ottenuto dallo chef rasenta la perfezione. I paccheri sono ben dodici (porzionatura più che corretta quindi, calcolando circa 7 grammi a pacchero siamo oltre gli 80 grammi totali), cotti alla perfezione e impreziositi dal sapido sugo e dall’aroma dolce del gambero rosso (presente in cinque esemplari di medie dimensioni). Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, lamento una certa anonimità nell’impiattamento, ma nel complesso niente di grave.
Mia mamma, invece, preferisce passare a un secondo piatto; precisamente un branzino spinato alla romagnola. La preparazione non presenta intrinseche difficoltà, però il risultato è davvero eccellente. Il branzino (di generose dimensioni) è tagliato trasversalmente a “libretto” e ricoperto da una generosa e saporita gratinatura. Lei lo riporta come eccellente, io non posso che confermare l’impressione positiva in seguito a un corposo assaggio gentilmente concessomi dalla genitrice!

Orbene, siamo in dirittura d’arrivo e nel complesso piuttosto sazi. Di conseguenza decidiamo di non andare a “ingolfarci” inutilmente con dolciumi vari e passiamo direttamente al digestivo. Il cameriere ci propone l’offerta di un limoncello, che naturalmente non possiamo declinare! Il liquore, sebbene di fattura industriale è di ottima qualità, uno dei migliori da me provati in assoluto.
Prima di tirare le somme, inevitabile un piccolo cenno sul servizio. Purtroppo non è stato esente da pecche, seppur di buon livello complessivo. Fra le mancanze (oltre al ritardo nel portarci la bottiglia di vino al tavolo) mi trovo a dover segnalare la non disponibilità dello scovolino adatto per poter gustare le conchiglie (peraltro ci è stato in seguito portato uno stuzzicadenti lungo che ha egregiamente sopperito alla mancanza) e la fastidiosa sensazione che abbiamo provato per almeno tre volte, mentre si conversava con il cameriere (conversazione peraltro da lui sollecitata in quanto ci chiedeva se tutto era andato bene e come avevamo conosciuto il locale), di essere repentinamente “abbandonati” mentre era in atto la “chiacchiera” per dover lui andare ad “assistere” un tavolo di clienti evidentemente abituali. Capisco tutto, una volta può succedere ma se stiamo parlando non volti i tacchi e te ne vai per poi tornare dopo qualche minuto e dire “dicevamo?” per poi sparire nuovamente mentre sto cercando di spiegare come abbiamo conosciuto il ristorante. Peccato perché per il resto il servizio è stato altrimenti impeccabile, con tempi di attesa più che accettabili e molta cordialità senza risultare invadente. Nel complesso “A Riccione Bistrot” è un ottimo ristorante di pesce ed un eccellente locale per degustare crudità di mare. Perfetto per ogni occasione romantica e non, è sicuramente un posto da consigliare a tutti gli amici Mangioni. Conto finale di 129 euro, direi non eccessivo in considerazione della tipologia del locale e della qualità delle pietanze consumate.

Condividi la tua esperienza

Raccontarci le tue personali esperienze è fondamentale per permetterci di conoscerti sempre di più ed offrirti consigli su misura per te. ilmangione non è più un'esperienza statica, ma una potente Intelligenza Artificiale che impara a conoscerti partendo da quello che ti piace.