Prezzo per persona bevande incluse: 55 €
Recensione
Da otto anni a questa parte frequento la Valle Ossolana e le valli circostanti, grazie al fatto che ho degli amici in zona e ogni volta che salgo, una sera andiamo a mangiare fuori, ma sinceramente fino a sabato scorso sempre con scarsi risultati. Stavolta finalmente l’esperienza è stata positiva sotto molti aspetti e sono felice di segnalare questa trattoria sita alle porte della val Vigezzo.
Siamo arrivati puntuali e una gentile ragazza ci apre la porta facendoci accomodare nella prima saletta dove è presente anche il bancone dei distillati e caffè e non distante dalla cucina dove opera Andrea Ianni, lo chef.
La sala dove eravamo noi era arredata in modo semplice, con tavoli distanziati, tovaglie di cotone bordeaux, apparecchiatura in linea con il tipo di locale. Erano carine le pareti verniciate color salmone con effetto nuvola.
Appena ci siamo seduti, ci viene chiesto se volevamo l’acqua e ci portano un bel cestino di pane, composto dal pane nero di Coimo, pane con uvetta e noci, grissini ai semi di papavero e pane comune. Nota particolare per l’acqua, sorgente della Val Vigezzo quindi quasi a "km zero" ma soprattutto erano due bottiglie da litro e non da 750 ml come si trovano in molti ristoranti.
Il menu non ha composizione standard di antipasti, primi, ecc. ma è suddiviso in entrate, portate principali, piatti di stagione e dessert. Cerchiamo quindi di scegliere cosa ci aggrada di più, pescando nelle varie voci, ma poi l’idea migliore è di fare un’entrata con un bis composto da risotto di Bettelmatt e tartufo bianco di Alba e gnocchi di zucca gialla e farina di castagne con scaglie di Castelmagno. Il risotto inizialmente è presente nel menu senza tartufo, ma in questo periodo il ristorante ha questo tubero che propone sia con un menu dedicato, sia come aggiunta nei piatti che lo richiedono. Comunque tornando al risotto, la cottura era corretta, il sapore gradevole e cremoso. Gli gnocchi invece avevano una marcia in più, sono stati il piatto migliore della serata. Oltre al merito di farli in casa, erano di giusta consistenza, sapore equilibrato ma la cosa ghiotta erano le castagne, credo sotto sciroppo, che condivano ulteriormente il piatto, accompagnandosi benissimo con il sapore deciso del Castelmagno. Proprio un bel piatto questo.
Come portata successiva ognuno dei miei amici sceglie diversamente, io opto per un hamburger di tartare di cervo, presentato fra due anelli di pan carré arrostito. La tartare aveva un bel sapore marinato fra le erbette e credo anche agrumi.
Ho assaggiato anche un po’ della carne che ha preso un mio amico, vale a dire dadolata di vitello con paprika dolce, carne tenera, succosa e condimento gradevole.
Concludiamo con i dolci e la mia scelta ricade sulla rusumada al marsala con gelato alla vaniglia, interpretazione personale del dolce lombardo, simile ad una sorta di zabaione ma con la schiuma, con l’aggiunta di una pallina di gelato alla vaniglia posto nel fondo del bicchiere per rendere un po’ più fresco il sapore di questo dolce.
Abbiamo accompagnato la cena con un vino a me gradito, il Roero Azienda Agricola Matteo Correggia, tutto a base di Nebbiolo, scelto da una lista prevalentemente piemontese che elenca anche alcuni produttori di Prunent, vitigno della val d’Ossola.
Il servizio ha la nota di merito di aver avuto tempi perfetti, sempre presente e ma mai invadente. Chi ci ha servito, ha sempre dispensato i consigli e devo dire che in alcuni accorgimenti come l’accoglienza iniziale e i saluti finali, sono stati più da ristorante "stellato" che da trattoria come si definiscono, rendendo tutto questo ancora più piacevole. La cucina si basa sui prodotti locali, personalizzando le presentazioni dei piatti, ma includendo anche qualcosa che viene da fuori, come alcuni piatti di pesce (ma non sono prevalenti nel menu).
Arrivati al caffè e con i pasticcini di accompagnamento, ci arriva anche il conto richiesto e non ho il dettaglio delle singole voci in quanto la ricevuta non l’ho presa io ma un amico per rimborsi propri e il totale si è assestato a 272 euro, circa 55 euro a testa che considerando anche le scaglie di tubero bianco, direi proprio che è buono. Mediamente in questo locale, vini esclusi, siamo sui 30/35 euro.
Un locale dove spero di tornare con i miei amici della zona, ai quali ho rimproverato di non avermi portato prima.
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