Facile da trovare in quanto si trova proprio al di sotto del Ponte della Becca, dove Po e Ticino confluiscono. Si arriva da una stradina sterrata e si parcheggia nel parcheggio privato proprio adiacente il ristorante. L'arredamento è semplice, sicuramente non è curato quanto la qualità del cibo.
All'entrata, Edo, il titolare ci accoglie e ci indica il tavolo. Non è la prima volta che ci vengo; questa volta porto tre amici nuovi e sono sicuro del risultato finale.
Iniziamo con il classico antipasto della casa fatto di salumi, salame cotto, insalata russa, cipolline, un'ottima pancetta e salame nostrano.
Per i primi Edo comincia a recitare a memoria la lunga lista: alla fine è facile che uno si dimentichi tutte le scelte.
Abbiamo preso ravioli di zucca, molto delicati, due risotti con salsiccia al salto, pisarei e fasò. Tutti molto buoni. Da notare che la maggior parte delle pietanze è fatta in casa secondo la tradizione familiare che risente di influenze emiliane.
I secondi, annunciati sempre da una lunga lista recitata oralmente, presentano varie tipologie di scelte. Si spazia dal brasato alla costata d'asino, veramente eccezionale e tenerissima; ai fritti di rane (consiglio però le rane in umido); notevole è la faraona ed il cinghiale con polenta.
Noi abbiamo scelto cinghiale, faraona e rane fritte.
La cantina presenta un'ampia scelta a seconda della pietanza. Fatevi consigliare il miglior abbinamento.
Posto per i dolci non ce n'era quindi siamo passati direttamente ai caffè e digestivi. Buona la scelta di whisky, rum e grappe.
Alla fine per quattro antipasti, quattro primi, quattro secondi, tre bottiglie di vino, quattro caffè e svariati giri di whisky e grappe abbiamo speso 200 euro. Usciti dal ristorante una passeggiatina "digestiva" in riva al Po. Agli amanti del pesce d'acqua dolce, consiglio di chiedere sempre in anticipo le disponibilità: ad esempio i gamberetti sono ottimi. In ogni caso fatevi sempre dire da Edo se ci sono piatti fuori menu, non ve ne pentirete.
