Un mezzo paradiso sotto casa: bisogna arrivare all...

Recensione di del 03/02/2010

Manuela

46 € Prezzo
8 Cucina
9 Ambiente
9 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Normale
Prezzo per persona bevande incluse: 46 €

Recensione

Un mezzo paradiso sotto casa: bisogna arrivare alla nostra veneranda età, dopo aver navigato per osterie per anni, anni ed anni ancora, per scoprire che una delle migliori è sempre stata praticamente a dieci minuti di macchina dal proprio microcosmo. Meglio tardi che mai.
Fascino, paura e nostalgia nella pianura che diventa risaia, che diventa piattissima, lomellina e vercellese, quella pianura che sa di Po dietro l'angolo, che sa d'anguilla, rane e riso. E lumache. Quella realtà così vicina a casa ma così - anche esteticamente e culturalmente - lontana. E comunque è bellissimo infilarsi in queste stradine che paiono un'Emilia povera, alla ricerca del ristorante per troppo tempo perduto. Ed eccolo lì, quasi sotto un cavalcavia, vicino alla riva del Po.

Ambiente accogliente, servizio famigliare e gentilissimo. Si sente che qui tutto è incredibilmente rodato e chilometrato.
Abbiamo letto e sentito parlare del sontuoso carrello di formaggi, e dunque, pur col cuore infranto, abbiamo lasciato perdere gli allettanti antipasti.
Primi: tortelli di gallina con lo zafferano, buoni e anche qualcosina in più, e gnocchi più che sufficienti.
Nei secondi s'è volato alto: rane fritte e lumache gratinate col taleggio. Entrambi i piatti da voto pieno.

Poi, il "Santo Graal": il carrello dei formaggi. L'oste ce lo trascina di fianco al tavolo dicendo: “è un condominio”, battuta probabilmente ripetuta mille volte, ma dalle intonse efficacia e realtà.
Carrellone enorme a due piani, con una varietà imbarazzante, ed altissima, di formaggi esclusivamente italiani. Al piano di sopra una buona metà è riservata agli erborinati, ed io ne ho approfittato per farmi un sontuoso mix solo di quest'ultimi, prefigurando, quasi con autolesionistica gioia, una notte in bianco che poi - miracolo! - non sarebbe arrivata. La moglie prende un ottimo mix di formaggi un po' più tranquilli e poi s'arrende, ma è quell'arrendersi aggressivo delle donne: ovvero vorrebbe che t'arrendessi anche tu...

E il sontuoso carrellone di dolci, anch'esso a due piani e strapieno di tradizionalissime leccornie? Beh, io resisto alle, più o meno mute, opposizioni femminili e prendo un assaggio di arance caramellate e di salame al cioccolato, entrambi d'ottima e, come ho detto tradizionalissima, fattura.
Bevuto un ottimo Tacai di Collio e uno splendido calvados finale (che non conoscevo: non il "calvà", per carità - di cui son devoto - ma quell'etichetta lì, che, ahimè, non ho segnato).
Va segnalato che anche il parco distillati, whisky e grappe è davvero ampio ed entusiasmante.

Conto, in due, mangiando evidentemente molto, di 94 euro, che ho trovato assolutamente corretto.

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