Seconda visita a questo ristorante, già da me prec...

Recensione di del 01/08/2012

Ravel Ristò

45 € Prezzo
9 Cucina
9 Ambiente
8 Servizio
Rapporto qualità/prezzo: Buono
Prezzo per persona bevande incluse: 45 €

Recensione

Seconda visita a questo ristorante, già da me precedentemente apprezzato e recensito, che io consiglio sempre caldamente a chiunque mi chieda di un locale tranquillo in cui poter mangiare del buon pesce.
Stavolta, nella mia avventura culinaria, sono stato affiancato da mia figlia che, nonostante la giovane età, per quanto riguarda il cibo è un'intenditrice e un'ottima forchetta.
Dopo essere entrati nel locale attraversando il pittoresco giardinetto collocato al suo esterno, ci accorgiamo di essere gli unici due commensali in sala: nota a favore, in quanto sia io che mia figlia siamo amanti della tranquillità, e comunque va ricordato che i coperti del "Ravel Ristò" sono molto pochi quindi la calma regnerebbe sovrana in ogni caso.
Veniamo fatti accomodare dalla signora Ivana al tavolo da noi prenotato e subito mia figlia si accorge di quanto l'arredamento sia curato nel dettaglio: più specificatamente viene attratta dall'attenzione ai particolari dimostrata dal modo in cui sono apparecchiati i tavoli presenti e dalla locandina posta al di sopra delle nostre teste, la quale pubblicizza il gelato "Camillino" (da tempo non più presente in commercio), e che si abbina perfettamente con l'intonaco ocra della sala principale.
La signora Ivana, dopo essersi accertata che entrambi fossimo lì per mangiare pesce, decide di non elencarci gli antipasti poichè, come le ho detto io, "in ogni caso qui andiamo sul sicuro". Per pasteggiare, scegliamo un bianco frizzante, e precisamente un Prosecco di Valdobbiadene dell'azienda Ciodet, rivelatosi poi ottimo sia in sé che, soprattutto, in relazione alle portate da noi consumate e una bottiglia di acqua frizzante.

Dopo una breve attesa ci vediamo servita la prima portata di antipasti, comprendente due fette di mozzarella di bufala ricoperte da scaglie di bottarga e da un pizzico di pepe e adagiate su una rondella di arancia bionda, una fettina di pesce spada con all'interno un pomodorino, dei capperi e delle acciughe e servito come fosse un occhio di bue e un'insalatina di seppie accompagnata da scaglie di mela verde e insalata iceberg. Tutto ottimo: il sapore della bottarga accostato a quello della bufala è stato una rivelazione (positiva, ovviamente), il pesce spada a dir poco sublime e il cui sapore è stato ulteriormente esaltato dai capperi di Pantelleria presenti al suo interno, le seppie gustose e tenerissime, curioso e originale l'accostamento con la mela verde.
A seguire, la signora Ivana porta in tavola un bel piatto di alici fritte e gnocco fritto: le pastelle che ricoprono gli ingredienti principali sono leggere e non unte. Piatto davvero buono.
Subito dopo, ecco arrivare un piatto che solo a vederlo stimola tutti i cinque sensi: capesante al gratin servito nella classica conchiglia, salmone con pepe verde e cappero frutto e tonno scottato solo esternamente ed esclusivamente da un lato avvolto da un'impanatura di pistacchi e nocciole, il tutto servito all'interno di un curioso piatto triangolare. Non saprei dire quale pietanza mi abbia entusiasmato di più: è una bella lotta. Probabilmente il tonno, preparato in maniera originale e con un risultato finale delizioso. Eppure c'è da dire che anche l'accostamento salmone-pepe verde (quest'ultimo molto delicato) mi è piaciuto non poco, così come la capasanta al gratin.
Come ultimo (ma non certo per importanza) antipasto, eccoci servite le celebri cozze alla Dino. Mia figlia le ha trovate un po' insipide, ma non ha rinunciato a fare la "scarpetta" con il sughetto alla fine.

Dopo questo ottimo giro di antipasti, decidiamo di optare per due diversi primi e chiediamo di avere un assaggio l'uno dell'altro. La signora Ivana ci serve quindi, in un piatto a forma di otto, sia gli spaghetti con le vongole, il pomodoro pachino fresco e il basilico sia i tagliolini fatti in casa con pesce spada, noci e zucchine. Difficile scegliere quale fosse il più delizioso, dato il modo magistrale in cui entrambi sono stati preparati: cottura della pasta perfetta, ingredienti di ottima qualità e miscelati benissimo fra di loro, pesce come sempre freschissimo. Unica pecca: alcuni tagliolini erano "incollati" fra di loro, tuttavia questo non dimostra altro se non che fossero davvero fatti in casa, anche se non ne dubitavamo comunque.

Satolli di piacere dopo questa gran quantità di ottimo pesce, decidiamo di finire con un bis di dolci, consigliatoci dallo chef Dino, composto dalla classica torta di mele fatta in casa, servitaci ancora tiepida, molto buona, e dal bunet piemontese, che a me personalmente non ha entusiasmato ma che a mia figlia, da piemontese adottiva quale è, ha invece apprezzato.
Concludiamo con due caffè preparati con la loro esclusiva macchina da caffè degli anni 60.
Un'ulteriore conferma della qualità, della competenza, dell'esperienza e soprattutto della passione che lo chef Dino e la signora Ivana mantengono costantemente per rendere questo ristorante una tappa obbligata per gli amanti del pesce.
Prezzo a persona: 45 euro.

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