Prezzo per persona bevande incluse: 29 €
Recensione
Per una cena fra ex colleghi è stata scelta L’Ancora di Paina di Giussano, classico locale ristorante-pizzeria. L’ingresso è stretto e poco luminoso, attraverso una prima sala, lunga e stretta, arriviamo in una sala più grande, dalla quale si accede anche ad una veranda, attualmente coperta.
Sedie tipiche da pizzeria con la spalliera arrotondata nera e il sedie in vimini, tovaglie e tovaglioli di stoffa chiara, nella norma, così come piatti e bicchieri.
Ambiente anonimo, con vetrate su un giardino buio e nessuna caratteristica rilevante.
Decidiamo di iniziare con un bell’antipasto: alcuni ordinano antipasti a base di pesce giudicati abbondanti nella quantità e buoni nella qualità.
Io ordino un piatto di salumi misti: crudo, bologna, salame, pancetta e bresaola. Morbido e dolce il crudo, profumata la bresaola, il resto nella norma.
Come primi quasi tutti ordinano piatti a base di pesce, anche in questo caso abbondanti nella quantità, ma piatti senza alcuna lode, eccessiva l’abbondanza della panna.
Io ho ordinato rigatoni alla boscaiola: quantità esagerata di pasta con tre funghi di numero, ma eccessivamente guarniti con prosciutto cotto e panna. A metà porzione la pasta mi aveva già riempito e non sono riuscita ad andare avanti.
Inoltre la cottura mi pareva un po’ strana: alcuni bocconi mi sembravano un po’ scotti, altri erano troppo al dente. Ho anche pensato che fosse riscaldata o qualcosa di simile, ma non ne sono sicura.
Concludiamo con sorbetto al limone, profiterol e semifreddo al lampone per me. Tutti rigorosamente di fattura industriale, forse il profiterol era della casa.
Il mio semifreddo era di gelato al lampone e vaniglia guarnito con un lampone, una ciliegina e un dischetto di cioccolato. Dolci nella norma, niente da ricordare o da riprovare.
Cinque amari e otto caffè per finire.
Da bere cinque bottiglie d’acqua e una bottiglia di Greco di Tufo.
Nota positiva: secondo giro d’amari offerto dalla casa e il vino è stato stappato al tavolo e fatto assaggiare.
Servizio curato da un cameriere gentile, ma troppo frettoloso. In alcuni momenti un po’ assente, per chiedere il conto un mio amico si è dovuto alzare per andare a cercarlo, dato che alle pareti era appeso un bel cartello che diceva di chiedere il conto prima di alzarsi da tavola.
Conto totale 231,00 e per otto persone, così suddivisi: sette antipasti, otto primi, tre dolci, due sorbetti, cinque amari, otto caffè, cinque bottiglie d’acqua, una bottiglia di Greco di Tufo.
Rapporto qualità/prezzo a mio parere un po’ deludente, sicuramente a parità di spesa si può trovare un ristorante migliore.
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